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Food & drink

Gemelli digitali, dati e analisi rapide: quanto crescerà l’Ia nel settore food

Chatbot, strumenti generativi di foto, video e testi. Secondo la ricerca “Tecnologia in Ristorazione – Scenari e Opportunità”, nel 2024, sette ristoranti su dieci integreranno l’uso dell’intelligenza artificiale. Per metà dei ristoranti coinvolti, l’impiego di queste tecnologie si tradurrà in una riduzione del carico di lavoro fino a 20 ore a settimana per il personale.

Quanto crescerà l’Ia nel settore food?

Lo scorso 20 marzo, presso Palazzo Bocconi a Milano, sede di W Executive, in occasione dell’evento Taste the Future, organizzato da PwC Italia, KPI6 e A4D, sono emersi ulteriori dati relativi all’impiego e alla capitalizzazione di tecnologie Ia e Ia generativa nella filiera agroalimentare.

Infatti, da uno studio condotto dal team innovation di PwC Italia si stima che le dimensioni del mercato globale dell’intelligenza artificiale nel settore food sono destinate a crescere e raggiungere fino a 43,4 miliardi dollari entro il 2028. Con un tasso di crescita annuo del 39,47% nel periodo 2023-2028, l’incremento complessivo del mercato è stimato attorno ai +35 miliardi di dollari.

Trasporto e logistica

Emerge inoltre dallo studio, che la logistica rappresenta il 34,5% del mercato dell’Ia nella filiera agroalimentare, sostenuta dall’implementazione di sistemi per l’automazione che potenziano l’efficienza dei magazzini, dato che è stato riportato nell’intervento di apertura dell’evento di Vincenzo Tanania, direttore e coordinatore del team innovation di PwC Italia.

Tanania ha sottolineato come “Il segmento di trasporto e logistica nel 2023 si è distinto per le migliori prestazioni nell’adozione di soluzioni Ia: ottimizzazione dell’automazione e gestione dei magazzini, migliore qualità dell’imballaggio e consegne efficaci”. Ha poi aggiunto: “La crescita esponenziale che, secondo le previsioni, dovrebbe raggiungere il picco nel 2028, è un chiaro indicatore di come l’Ia non sia un trend passeggero, ma un elemento strutturale che sta ridisegnando le traiettorie future per il settore del f&b”.

Business data driven

Dalla ricerca è emerso come l’intelligenza artificiale stia rivoluzionando ogni aspetto della catena di valore: dalla produzione agricola, in cui viene utilizzata per migliorare il monitoraggio e l’uso delle risorse, fino al consumo, permettendo alle aziende di conoscere il consumatore e interagire con lui. Con queste metodologie innovative è possibile direzionare strategie di business sempre più guidate dai dati.

Ha spiegato Tanania: “Attraverso approcci di raccolta e analisi dati sui consumatori e sui trend di mercato in tempo reale, è possibile direzionare strategie innovative data-driven sempre più in linea con le esigenze del mercato food & beverage. Inoltre, una solida strategia di data management, permette di ottimizzare il flusso di dati all’interno delle organizzazioni, favorendo analisi rapide e sempre più puntuali. Due esempi sono gli strumenti e le metodologie di digital & market intelligence sviluppati grazie alla collaborazione con KPI6 e la piattaforma sviluppata da PwC Italia, Instant Document Interaction, che sfrutta le capacità dell’intelligenza artificiale per migliorare la gestione e l’analisi dei dati aziendali. Questi strumenti permettono di tradurre, estrarre e sintetizzare dati dai documenti, dal web, dai social network, migliorando l’efficienza dei processi decisionali aziendali”.

In Italia

L’innovazione portata dall’intelligenza artificiale non è confinata al panorama globale, ma trova terreno anche in Italia, specialmente nel settore del food tech. Tra le 341 startup italiane in questo campo, quasi il 45% si basa su tecnologie basate sull’intelligenza artificiale: il 37% utilizza il machine learning, il 32% biotecnologie, il 28,6% l’internet of things, il 10,5% la blockchain e il 9,5% la robotica. Sono stati investiti circa 167 milioni di euro. E anche nelle aree della produzione e della supply chain l’influenza medio-alta dell’intelligenza artificiale generativa indica una crescente penetrazione in ambiti tradizionalmente meno inclini al cambiamento.

Questi dati indicano un cambio di paradigma nel modo di fare impresa dove l’Ia, ha specificato Tanania, “non è più solo una tecnologia di supporto, ma un vero e proprio motore di cambiamento strategico e di connessione con il consumatore, che permette alle aziende di anticipare, soddisfare e interagire in maniera innovativa con un mercato sempre più attento, guidando una innovazione di settore altamente consumer-centric”.

All’intervento di PwC Italia è seguita una tavola rotonda dove si sono alternati i punti di vista di diversi attori dell’ecosistema del settore: da grandi corporate del settore come Unilever, a realtà innovative come Underdogs Group e Resmart che con l’Ia affiancano l’innovazione di diversi settori.

L’uso dei digital twin per l’analisi del pubblico

Nell’intervento conclusivo, che ha visto la partecipazione di Cecilia Sandrucci, Emea director, consumer data acquisition and activation di Coca-Cola e Alberto Nasciuti, ceo di KPI6, è stato presentato un caso concreto dell’importanza dell’intelligenza artificiale generativa nel supportare il settore del food. Soprattutto, attraverso la creazione di cloni virtuali dei consumatori, digital twin, per affinare l’analisi del pubblico.

“Dai social si possono capire molte cose. Usiamo l’intelligenza artificiale generativa per completare il dna dei nostri utenti e creare digital twin. Diamo poi ai nostri clienti la possibilità di interagire con i gemelli digitali, che sono uguali ai loro clienti, per fare interviste, focus, sondaggi e ricerche non con persone reali, ma con cloni costruiti come se fossero i loro reali clienti. E sono anche più affidabili dei clienti veri, che quando rispondono alle domande possono avere delle influenze, mentre l’Ia non ha condizionamenti. Inoltre, questo rende più veloci, precise e meno dispendiose le analisi”.

KPI6 è una piattaforma di ascolto della rete: “Prendiamo i contenuti generati dagli utenti e li analizziamo attraverso l’intelligenza artificiale. Nel tempo abbiamo sviluppato una serie di tecnologie e adesso riusciamo ad analizzare non solo cosa si dice del brand, ma anche il pubblico che parla del brand”.

Coca-Cola ha usato la soluzione di KPI6 per approfondire e conoscere meglio i clienti interessanti all’ambiente e alla sostenibilità. “Abbiamo analizzato i consumatori sui social e abbiamo selezionato quelli che avevano una sensibilità maggiore per la tematica. Li abbiamo segmentati in base alle loro attitudini e approccio alla sostenibilità e li abbiamo intervistati, capendo i caratteri distintivi del pubblico. Parlare di Ia generativa fa quasi paura. Vogliamo evidenziare la parte buona, che creerà grandi opportunità. Cosa ci sarà dopo i digital twin? Vorremmo dare vita ai gemelli digitali”, ha concluso Nasciuti.

Supportare la crescita dell’ecosistema food

Tra gli organizzatori di Taste the Future c’è anche Appetite for Disruption (A4D), realtà che opera come think-thank platform dedicata ad accelerare l’innovazione tecnologica e di business nel settore food, food retail e food tech.

Giulia Marcellini, head of operations di Appetite for Disruption, ha commentato: “Nonostante l’Intelligenza artificiale sia la protagonista dei dibattiti dell’ultimo anno e ancora di più l’Ia generativa, non tutti i player food, con cui A4D dialoga costantemente, riescono ad avere piena consapevolezza di come sfruttarle concretamente e applicarle nel loro business per potenziarne l’impatto. Per noi questo evento ha rappresentato un primo passo in questa direzione, in linea con il nostro obiettivo di supportare la crescita dell’ecosistema food aiutando i vari attori del settore a costruire un know-how forte e competitivo sui temi più rilevanti legati all’innovazione, fornendo strumenti concreti.” ha commentato Giulia Marcellini, head of operations di Appetite for Disruption.

Nella stessa direzione, anche il prossimo appuntamento del 19 Aprile, sempre a Palazzo Bocconi, che esplorerà l’impatto dell’Ia in relazione al mondo della robotica, che sta rivoluzionando l’esperienza dei clienti nel food retail – tra sfide e vantaggi operativi per gli operatori del settore.

 

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