Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di marzo 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
di Mirko Crocoli
Classe 1982, imprenditrice musicale e culturale, Anita Falcetta è founding partner di Mokamusic, una delle agenzie musicali più importanti in Italia. Key opinion leader nelle pari opportunità, è inoltre presidente di Women of Change Italia, associazione che da anni si occupa della difesa dei diritti delle donne e delle minoranze, nonché di divulgazione di alcuni dei principali obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Esperta di diversity, equity e inclusion, Anita Falcetta viene scelta dalle aziende per la particolare specializzazione nella certificazione di parità di genere. La molteplicità di esperienze in diversi settori industriali e la capacità di unire i punti, le hanno consentito nel tempo di sperimentare strade non convenzionali. Changemaker per natura e per professione, porta avanti una cultura organizzativa rinnovata nel mondo dell’imprenditoria musicale, finalizzata all’incremento della rappresentanza femminile in questo settore e non solo.
Anita Falcetta, com’è iniziata la sua carriera?
Ho iniziato a lavorare nel 2006 in una startup italiana, Navigando Air. Mi ha permesso di attivare relazioni con importanti circuiti turistici italiani e riconosciuti player del settore. Poi mi sono occupata degli eventi corporate bancari del real estate, collaborando con aziende come Gabetti Property Solutions e Engel &Völkers Italia. A seguire sono stata consulente digital per Imago Mundi Art, progetto d’arte globale della Fondazione Luciano Benetton. Tre anni dopo la docenza di Strategy and planning e net research, presso il dipartimento di graphic design di Naba – Nuova Accademia di Belle Arti, e, dal 2022, Music Experience nel corso di Fragrance evaluator & marketing specialist presso l’Italian Perfurmery Institute. A fine 2018 mi sono messa al servizio del mondo delle pari opportunità fondando Women of Change Italia. Attualmente porto avanti, nell’ambito delle mie competenze specifiche di coordinamento e gestione, le diverse aree di business di Mokastudio International.
A quando risale il passaggio nel mondo imprenditoriale? E su cosa ha puntato?
Risale al 2017, dopo 10 anni di lavoro dipendente e di esperienza come libera professionista. Sono convinta che per affrontare l’incertezza dell’attuale contesto economico, politico e sociale sia necessario fare sistema tra professionisti e professioniste, tra aziende e organizzazioni, ripartendo dal fattore umano. Questo mi ha sempre spinta a credere nel potere delle relazioni e sulle competenze, su cui ho puntato molto.
In quale settore opera principalmente?
Nell’industria creativa e culturale. Un settore complesso che abbraccia una vasta gamma di attività. Quelle di cui mi occupo riguardano molto da vicino il mondo dei brand. Il core business è l’universo musicale e sonoro, che è in grado di aggiungere valore alle strategie di marketing e comunicazione tradizionali. La mission è incrementare il valore dei prodotti e dei servizi, catturando l’attenzione dei consumatori, per creare una relazione di prossimità tra il brand e la propria audience, tramite esperienze a elevato tasso di engagement, con l’ausilio delle più innovative tecnologie.
Ci spieghi nel dettaglio cos’è Mokamusic.
Amo definire Mokamusic una one-stop music company, cioè una società che offre ai grandi brand una vasta gamma di servizi musicali e audio, dalla consulenza musicale per progetti di comunicazione ed intrattenimento tradizionali fino alla consulenza musicale per iniziative ad elevato contenuto tecnologico e immersivo, passando per la creazione di identità sonore, per i jingle per le campagne pubblicitarie, le licenze di utilizzo di brani famosi, il doppiaggio e la sonorizzazione di realtà virtuali. Attualmente è la società musicale più posizionata in Italia per la creazione di ambientazioni sonore nei metaversi di alcuni dei più famosi brand dell’industria del fashion. Siamo attivi su scala nazionale e internazionale, grazie anche al contributo del compositore e sound artist Philip Abussi.
È presidente di Women of Change Italia e consulente al fianco delle organizzazioni pubbliche e private per la parità di genere. Cosa significa essere ambasciatrice delle pari opportunità?
Farsi ambasciatrici e ambasciatori di cambiamento è un’impresa che richiede molto coraggio, determinazione e perseveranza. Agire nel ruolo di fondatrice e presidente di un’associazione come Women of Change Italia e farlo conciliare con le attività imprenditoriali non è sempre semplice. Io cerco di conservare l’entusiasmo e lavorare perché gli stereotipi di genere e non solo, sia quelli consapevoli che inconsapevoli, quelli che vengono definiti unconscious bias, possano essere superati una volta per tutte.
Di cosa si occupa l’associazione?
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