Molti imprenditori, quando devono progettare il futuro della propria azienda, si ritirano in luoghi isolati, lontani dagli impegni della quotidianità, per lasciare che la mente lavori libera. Perfino Bill Gates sostiene che le think week, in italiano ‘settimane in cui pensare’, siano fondamentali per sopravvivere allo stress e per prendere le decisioni giuste: il miliardario americano, due volte all’anno, si ritira infatti in una casetta di due piani sull’Oceano Pacifico, in una località segreta, verosimilmente non troppo lontana da Seattle. Si porta un sacco di paper che contengono le proposte dei suoi migliori programmatori su come rivoluzionare il mondo e, mentre guarda le onde infrangersi sulla West Coast, li legge, anche per 18 ore consecutive.
M&A, strategie operative e le sciate con Giorgio Rocca
Massimo De Iasi non ha fondato la Microsoft e al mare preferisce di gran lunga la neve. Ma proprio come Gates ha bisogno di ritirarsi dal caos degli uffici ogni volta che deve mettere a punto le strategie operative della divisione italiana di Socotec, colosso mondiale che si occupa di ispezioni, diagnostica e certificazioni per i settori infrastrutture, ambiente e sicurezza. “M&a, strategie di business, stati di emergenza: ogni decisione per la mia azienda l’ho presa durante i miei week-end a St. Moritz, sulle vette del Cervino, con gli sci ai piedi”.
E proprio lì, a quattromila metri di altitudine, ha conosciuto Giorgio Rocca, l’ex sciatore alpino vincitore di 11 gare di Coppa del Mondo e di una Coppa del Mondo di slalom speciale, che sulla neve ci è nato, ma che da qualche anno sta dedicando sempre più tempo a business plan, ricavi e fatturato. “Nel 2010 ho fatto il mio ultimo slalom alle Olimpiadi di Vancouver”, afferma Rocca. “Tornato a casa, avevo tre figli da mantenere e non potevo di certo starmene a casa senza far niente. Così ho deciso di fondare la Giorgio Rocca Ski Academy”.
Sci e finanza: “Se non mixi due sistemi diversi, non otterrai mai il massimo”
Sci e impresa: due mondi lontani che, nella storia di De Iasi e Rocca, diventano vicini, quasi complementari. “Oggi per tenere in piedi un’azienda bisogna puntare su sostenibilità, innovazione, intelligenza artificiale. Ma per eccellere bisogna pensare out of the box, bisogna uscire dalla comfort zone”, continua De Iasi. “Il mio obiettivo è quello di investire nello sci e creare un binomio composto da sci e finanza. Sia perché il richiamo della montagna per me è forte, sia per il ritorno economico che un investimento del genere potrebbe generare: oggi la mentalità nel fare impresa è cambiata e se, non mixi due sistemi diversi, non otterrai mai il massimo risultato”.
Diversificare, per un imprenditore, diventa un modo per alimentare le proprie passioni, oltre che per aprire i propri capitali a nuovi settori d’investimento. Per Rocca, come per tutti gli sportivi professionisti arrivati a fine carriera, è una necessità. “È dura fare a meno di quell’adrenalina che ti dà una gara, della gloria che ti spetta dopo averla vinta”, dice. “Eppure a un certo punto devi fare i conti con la realtà. E oggi, dopo 14 anni da imprenditore, posso dire che quel brivido lungo la schiena, o almeno qualcosa di simile, lo sto provando di nuovo grazie alla mia academy. Ricevere il feedback positivo del cliente, sapere che ha imparato qualcosa e che è stato felice mi fa stare bene. Mi trasmette un’emozione”.
La Giorgio Rocca Ski Academy: la montagna a 360 gradi
A proposito di diversificazione, oggi la Giorgio Rocca Ski Academy non si occupa soltanto di sci. Offre esperienze a 360 gradi sulla montagna per tutte le stagioni, dagli sport invernali alla mountain bike. Ha una media house interna che produce contenuti per gli sponsor e per i clienti, che possono ricondividere i video delle loro discese sui propri social o semplicemente tenerli come ricordo. Ha sedi a St. Moritz, Crans Montana, Livigno, Cervinia, Madonna di Campiglio e Couchevel e vuole diventare un riferimento di alto livello nelle migliori località turistiche.
L’obiettivo, per Giorgio Rocca, è quello di puntare più in alto possibile, proprio come ha fatto nella sua carriera. “Se vuoi diventare un campione in questo sport devi avere come obiettivo quello di diventare il migliore. Se non arrivi primo, nessuno si ricorderà di te. E devi lavorare con rigore, facendo sacrifici, trovando la motivazione ed essendo pronto anche all’eventuale sconfitta”, afferma Rocca. “Proprio come nel mondo dell’imprenditoria e della finanza”, risponde De Iasi. “Oggi, come Socotec Italia, siamo presenti sui principali progetti italiani a livello di infrastrutture: il ponte sullo stretto, la Torino-Lione, il Brennero. Stiamo lavorando moltissimo e chiuderemo, a livello di gruppo, con 1,3 miliardi di euro di fatturato e 225 milioni di ebitda. Cento milioni di fatturato e 25 di ebitda per quanto riguarda invece la divisione italiana. Eppure mi sembra sempre di poter migliorare qualcosa”.
Capacità di adattamento e di prevedere gli ostacoli: il segreto di Rocca e De iasi
Perché in fondo, sciare e fare l’imprenditore non sono due cose così distanti. “In tutti e due ricerchi la soddisfazione, l’appagamento”, dice Rocca. “Ma in entrambi devi anche saperti accontentare. Sulle piste ricerchi la curva perfetta, che poi ti rendi conto che non esiste. Non esiste perché ti sembrerà sempre che avresti potuto farla meglio. E poi lo sci è uno sport con molte variabili, tra la neve, le condizioni meteo e le persone che percorrono la pista prima di te, cambiando quel cumulo di neve che avevi immaginato”.
La capacità di adattamento, del resto, è fondamentale tanto per uno sciatore quanto per chi vuole guidare la sua azienda sul terreno della finanza. “Al di là di alcuni aspetti esterni che non puoi ipotizzare, come la pandemia o le guerre, l’imprenditore deve pensare ad aspetti intrinsechi, come l’inflazione, che può invece controllare”, afferma De Iasi. “La difficoltà sta nel capire la portata, la durata, l’estensione e le conseguenze di questi eventi. Se metti tutto in un mixer, ti renderai conto che non vince chi ha indovinato tutto, ma chi ha sbagliato meno. La soddisfazione per me è prevedere alcuni eventi finanziari e riuscire a trarne vantaggio per l’azienda. Indovinarli tutti è impossibile. Anche sulle piste cerco di sciare come Giorgio, che per me rappresenta la perfezione, ma non raggiungerò mai il suo livello”.
Rocca, prima di affrontare uno slalom, era solito visualizzare la pista e le porte, calcolando al centimetro le curve che avrebbe fatto, immaginando i movimenti e accompagnandoli con le mani. “Una volta imparato a fare questo esercizio mentale, quando affronti la gara ti sembra di averla già fatta mille volte”. Anche nel futuro della sua academy prevede ostacoli da superare e imprevisti imponderabili. Ma con la perseveranza, il rigore e il sacrificio è sicuro di superarli tutti, o quasi. De Iasi invece continuerà a inseguire il suo maestro alla ricerca della curva perfetta. Le loro strade si incontreranno, oltre che sulle piste, anche nel mondo degli investimenti? Questo devono ancora deciderlo. Sicuramente il Cervino porterà loro consiglio. Come ha sempre fatto finora.
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