San Miguel de Allende per una notte è diventata il teatro dell’alta mixology del continente americano: nei giardini del Rosewood hotel si sono riuniti professionisti del mondo dei bar, imprenditori e rappresentanti dei più importanti brand di spirits per partecipare alla cerimonia dei North America’s 50 Best Bars. Come di consueto, con un lungo countdown, la serata ha svelato i nomi dei locali che vale la pena visitare, suddivisi tra Canada, Usa, Messico e Caraibi. Tra questi spicca Selva, locale di Oaxaca co-fondato da Alexandra Purcaru, riminese partita 17 anni fa per Parigi che adesso si divide tra la capitale francese e la città dell’agave messicana.
Chi è Alexandra Purcaru
Con una passione smisurata per i viaggi e studi nel campo dell’arte e della letteratura straniera, Alexandra ha vissuto in Norvegia, dove ha lavorato come traduttrice, per poi passare un breve periodo in Canada. “In me c’è sempre stato un lato artistico e l’amore per il cibo, con i suoi ingredienti. Non ho studiato gastronomia ma sento che in quello che faccio adesso c’è tanta cucina: i miei cocktail li definirei proprio gastronomici perché si ispirano alle tecniche e ai sapori che usano gli chef”, racconta.
Cinque anni fa iniziava l’avventura di Purcaru con Selva, cocktail bar all’interno del ristorante Los Danzantes, di proprietà del socio Jaime Muñoz. Il progetto è nato per dare ai clienti del locale un luogo per attendere il proprio tavolo dato che, in alta stagione, accetta solamente walk in. E se un tempo la fila all’esterno era per gustare i piatti dello chef, adesso è legata anche ai cocktail che si servono in questo piccolo scrigno verde.
Selva, il cocktail bar di Oaxaca fondato da Alessandra Purcaru
Il progetto arriva dalle menti di numerose professioniste. Oltre ad Alessandra ci sono anche l’architetto Claudia Turrent e l’interior designer Martina D’Acosta, che ha affiancato Purcaru nella definizione dell’immagine del locale. “L’idea era di aprire un luogo totalmente diverso dagli altri bar che ci sono a Oaxaca, con un gusto più europeo, influenze newyorchesi e tocchi di Art Déco. La brand image è stata realizzata da Vincent Moustache, altro socio con cui condivido Art Cocktail Club a Parigi”, racconta l’imprenditrice.
Il mix di stile, servizio e drink program curato da Alexandra è valso al locale l’ingresso nelle liste di Tales of the Cocktail tra i migliori locali messicani e la nomina all’interno del ranking dei North America’s 50 Best Bars per tre anni consecutivi. “Il nome Selva è nato pensando a Dante che camminava in mezzo alla natura all’inizio della Divina Commedia. Per questo c’è molto verde all’interno del bar, come nel dipinto dell’artista locale Raoul Herrera sui pannelli alle pareti. Tutti i mobili sono vintage e provengono da un flea market di Città del Messico che si chiama La Lagunia”.
I traguardi e la filosofia di Selva
“Essere nella classifica dei North America’s 50 Best Bars è sempre un piacere, indipendentemente dalla posizione”, ha commentato Alexandra Purcaru al termine della cerimonia. “È un risultato che si raggiunge lavorando bene come team, rispettando i valori nei quali crediamo, valorizzando gli ingredienti e seguendo la stagionalità. Oltre a essere attenti allo spreco e alla sostenibilità, da Selva abbiamo un orto molto grande da cui arrivano fiori commestibili, erbe e frutta che finiscono nel bicchiere. In generale, c’è tanta sinergia tra la cucina e il bar, dove recuperiamo reciprocamente alcuni ingredienti”. Come il seme di avocado, che il team congela e utilizza al posto del ghiaccio per un drink molto cremoso che non ha bisogno di diluizione. Oppure le bucce dei platani, recuperate dalla cucina per creare il Morada, cocktail simile al Daiquiri.
L’experience da Selva a Oaxaca
“Il cocktail menu è strutturato in tre sezioni. La prima è dedicata all’esploratore Alexander von Humboldt. Qui utilizziamo solo ingredienti messicani più uno proveniente da lontano per ogni drink (salsa di soia, curry, miso..). Ci sono poi i signature cocktail storici, come il Selva a base di Mezcal, una nota piccante di Ancho Reyes verde e una foglia intera di Hoja Santa, tipica di Oaxaca con sentori di artemisia. La terza parte della drink list è dedicata ai Paloma”, racconta Alexandra che con il suo team sta già lavorando al prossimo menu cocktail che uscirà a fine maggio. “Tables sarà dedicato ai diversi tipi di tavoli che si trovano in un locale. Ci saranno dei cocktail ispirati agli ingredienti che si possono usare per un picnic, in un omakase oppure allo chef’s table”.
Oltre ai drink impeccabili, l’ingresso nella blasonata classifica del Nord America, secondo Alexandra Purcaru, è dovuto all’attenzione all’ospitalità che “è quello che ti fa veramente tornare in un locale. Inizia nel momento in cui una persona ci chiama per fare una prenotazione e passa per il welcome, quando la hostess accoglie l’ospite all’ingresso. Il tono della voce del team di sala, la tipologia di musica, le luci, la temperatura del locale e quella dei drink sono tutti dettagli che, sommati, rendono l’esperienza da Selva memorabile”.
La classifica dei North America’s 50 Best Bars
Oltre al locale di Alexandra Purcaru, il ranking dei North America’s 50 Best Bars 2024 conta altri 14 bar messicani, 26 in Usa, sette in Canada e due nei Caraibi. Di seguito la classifica completa con i nomi che ogni drink lover dovrebbe segnare in agenda per i suoi prossimi bar tour internazionali.
1 – Handshake Speakeasy, Città del Messico
2 – Superbueno, New York
3 – Overstory, New York
4 – Martiny’s, New York
5 – Rayo, Città del Messico
6 – Jewel of the South, New Orleans
7 – Double Chicken Please, New York
8 – Thunderbolt, Los Angeles
9 – Licorería Limantour, Città del Messico
10 – Tlecān, Città del Messico
11 – Zapote Bar, Playa del Carmen
12 – Katana Kitten, New York
13 – Café La Trova, Miami
14 – El Gallo Altanero, Guadalajara
15 – Employees Only, New York
16 – Aruba Day Drink, Tijuana
17 – Café de Nadie, Città del Messico
18 – La Factoría, San Juan
19 – Kumiko, Chicago
20 – Dante, New York
21 – Civil Liberties, Toronto
22 – Service Bar, Washington DC
23 – Allegory, Washington DC
24 – Botanist Bar, Vancouver
25 – Herbs & Rye, Las Vegas
26 – Baltra Bar, Città del Messico
27 – Bekeb, San Miguel de Allende
28 – Kaito del Valle, Città del Messico
29 – Bar Pompette, Toronto
30 – True Laurel, San Francisco
31 – Attaboy, New York
32 – Meadowlark, Chicago
33 – The Dead Rabbit, New York
34 – Selva, Oaxaca
35 – Library by the Sea, Grand Cayman
36 – Century Grand, Phoenix
37 – Arca, Tulum
38 – Pacific Cocktail Haven, San Francisco
39 – Cloakroom, Montreal
40 – Bar Mordecai, Toronto
41 – Maison Premiere, New York
42 – Hanky Panky, Città del Messico
43 – Angel’s Share, New York
44 – Milady’s, New York
45 – Brujas, Città del Messico
46 – Mírate, Los Angeles
47 – Cure, New Orleans
48 – Best Intentions, Chicago
49 – The Keefer Bar, Vancouver
50 – Atwater Cocktail Club, Montreal
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