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Dallo champagne allo charmat: quali sono i migliori spumanti dal mondo

Dallo champagne agli altri metodi classici dal mondo, passando per il leggiadro e aromatico metodo Charmat (di cui l’Italia è leader). Questa mini-guida aiuterà a bere ottimi spumanti dal mondo, anche con un occhio al prezzo. Che sia per un aperitivo al tramonto, un pomeriggio in barca o un pranzo in spiaggia, il vino spumante è sempre più degustato durante la bella stagione. La sua effervescenza, freschezza e complessità, che derivano dal suo particolare processo di produzione, lo rendono slanciato e apprezzato da un numero crescente di consumatori.

I dati dell’Organizzazione Internazionale del Vino registrano una crescita del segmento bianchi e spumanti, che supera ormai il consumo dei vini rossi, in forte contrazione. Quello degli spumanti è un mondo affascinante e complesso, ma allo stesso tempo molto vario e ampio. Tra dosaggi, millesimi e sboccature, infatti, non tutti riescono a districarsi con agilità.

I migliori spumanti

Metodo Charmat

In questo metodo i vini base vengono inseriti in autoclavi d’acciaio a temperatura e pressione controllate. L’aggiunta di lieviti e zucchero determina la seconda fermentazione: l’anidride carbonica prodotta creerà bolle fini e leggere. Dopo la presa di spuma, il vino spumante resta in questo contenitore per un tempo relativamente breve, da 30 giorni a sei mesi, in cui le bollicine si integrano nel vino e lo rendono piacevole e setoso. Poi il vino viene filtrato in maniera isobarica (senza perdita di pressione) e si ha l’aggiunta di dosaggio, una miscela di vino e zucchero, che ne determina la tipologia di stile (brut, extra-dry, dry, etc.). Poiché è un processo piuttosto rapido, il metodo charmat dà vita a vini delicati, rinfrescanti e dalle note fruttate, con un perlage fine e morbido, come il prosecco.

  • R.D.O. Levante di Masottina (Extra Dry, €20) – Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Ogliano Docg:
    Il vigneto storico alleva viti di oltre 50 anni, con esposizione a est. Vecchi cloni di Glera donano complessità aromatica di mela e salvia. La sua acidità vibrante è in equilibrio con circa 14gl rs per dare una beva piena e profonda nel mezzo palato. Presa di spuma e affinamento durano circa tre mesi. Segue un ulteriore affinamento di un mese in bottiglia.
  • Vecchie Viti di Ruggeri (Brut, €20) – Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg:
    Uve da singole viti selezionate con età tra gli 80 e i 100 anni (Glera 94%, Verdiso 2%, Bianchetta 2% e Perera 2% e altre autoctone rare). Naso estremamente raffinato con note di frutta citrica e mela, ma con ampia complessità floreale. In bocca ha una forma convessa con grande peso di palato. Un vino estremamente gastronomico, anche grazie al residuo zuccherino di circa 6-7 gl, in perfetto equilibrio tra acidità slanciata e concentrazione di frutto. Il perlage è fine e persistente, così come il finale, con una elegante nota talcata. Dopo la presa di spuma, il vino sta in sosta sui lieviti cinque mesi prima dell’imbottigliamento.

Metodo classico

Il metodo classico si differenzia dal metodo Charmat perché effettua la seconda fermentazione, o presa di spuma, direttamente in bottiglia. Una volta pronta, la cuvée viene imbottigliata con l’aggiunta della liqueur de tirage, una miscela di lieviti e zuccheri. Le bottiglie vengono chiuse con un tappo a corona. Terminata la seconda fermentazione, lo spumante riposa in posizione orizzontale per un tempo che va da nove mesi a molti anni.

Finito l’affinamento, inizia la fase del remuage: ogni bottiglia viene ruotata di 1/8 e leggermente inclinata con il tappo verso il basso, per far depositare nel collo i residui dei lieviti. Si procede così con la sboccatura (degorgement): la bottiglia viene stappata e le fecce vengono espulse. La bottiglia passa così alla fase di dosaggio, con l’aggiunta di una miscela di zuccheri e vino (liqueur d’expedition). Annate, tempo di affinamento, vitigni e selezione creano un mondo complesso e variegato, con una miriade di stili diversi.

Dove si producono

La zona più prestigiosa è la Champagne, circa 150 chilometri a nord-est di Parigi, circa 34mila ettari intorno alle città di Epernay e Reims. La Champagne è divisa in cinque regioni di produzione principali: Montagne de Reims, Côte des Blancs, Vallée de la Marne, Côte de Sézanne e Aube. I vitigni utilizzati sono Pinot Noir, Chardonnay e Meunier. Sono spumanti eleganti, complessi, con sentori primari di frutta fresca e note di brioche, acidità slanciate, texture cremosa e corpo strutturato, con perlage e finale persistenti. In Italia la sfida è tra Franciacorta e Trento Doc. La Franciacorta si trova sulle sponde del lago d’Iseo, in un’area di circa 200 km quadrati, in provincia di Brescia. Le uve sono Chardonnay, Pinot Noir, Pinot Bianco e, in piccola parte, l’autoctono Erbamat. Il clima è moderato grazie alla vicinanza del lago, che fornisce ventilazione.

I nostri preferiti

I vini sono intensi, ricchi, con note mature, acidità morbide e texture strutturata. Al contrario, sebbene l’area del Trento Doc sia molto più piccola, beneficia di un clima più fresco e continentale, anche se molto soleggiato.

  • Bagnadore di Barone Pizzini (Dosaggio 0 Riserva, €50) – Franciacorta Docg da uve Chardonnay e Pinot Noir
    Vino di grande potenza e grazia, se degustato poco dopo la sboccatura esprime con naso austero e legato, ma col tempo si apre con note calde di crema e frutta a polpa bianca. Palato dalla trama ricca e strutturata, un vino molto gastronomico, con note complesse di tostature date dall’affinamento dei vini base in legno. La nota di brioche data dagli oltre 60 mesi sui lieviti è la signature di grande qualità.
  • Meraviglioso Vittorio Moretti (Brut, €800)
    L’annata 2002 è stata assemblata con le annate 1984, 1988, 1991, 1995 e 2001. L’assemblaggio è stato creato nel 2003 e la sboccatura è stata effettuata nel 2023. Una complessità unica, con trama stratificata, dall’arancia vibrante alla crema e al tabacco più profondi. Al palato è multidimensionale, con un nucleo fruttato denso in equilibrio, con una snella acidità. Il finale è molto lungo, lasciando un palato asciutto e gustoso. Nessun nome è stato più accurato: Meraviglioso.
  • Giulio Ferrari Trento Doc di Ferrari Trento (Brut, €200)
    Prodotto solo nelle annate dove lo Chardonnay raggiunge il perfetto equilibrio tra maturazione aromatica e tecnologia, questo vino subisce un winemaking che enfatizza peso di palato e struttura. L’affinamento in bottiglia è di svariati anni, per donare non solo complessità di brioche, ma anche stratificazione, densità e finale lunghissimo. Un capolavoro da custodire in cantina per decenni.
  • In Correggio Pas Dosè di Lini 910 (Dosaggio zero, €30)
    Il Pas Dosè della cantina Lini 910 è un interessante spumante 100% Pinot Noir: vinificazione protettiva e presa di spuma in bottiglia, il vino resta in affinamento per anni (almeno sei), dando volume e complessità, con note di miele d’acacia e brioche. In bocca l’acidità fresca e matura è in equilibrio con il corpo medio, ma vibrante, e invita al sorso successivo. Il profilo è aperto e approcciabile, perfetto per le serate al mare.
  • Sosta Tre Santi Rosato di Tenute Nicosia (Brut, €30):
    L’Etna Doc Rosato che ha conquistato gli Stati Uniti. Wine Enthusiast ha inserito questo Nerello Mascalese con oltre 24 mesi sui lieviti nella prestigiosa The Enthusiast 100 of 2022, con 95 punti. Definito tra i migliori 100 vini al mondo per la sua brillante e pungente acidità, palato savoury e finale salino. Un vino slanciato e raffinato, con una trama forte e decisa. Le uve provengono da diversi vigneti sull’Etna, capaci di conservare acidità elevata senza accumulare alcol.
  • La Ticota Cava Gran Reserva di Avinyó (Brut, €30):
    La zona del Penedes (Spagna) è relativamente fresca, grazie all’effetto mitigatore dell’altitudine e della prossimità al mare Mediterraneo. I vitigni autoctoni Xarello, Parellada e Macabeo donano al vino note di tabacco e pesca. Questo Gran Reserva passa oltre 36 mesi sui lieviti, donando peso e spessore insieme a una bolla fine e persistente. L’acidità matura dona slancio al sorso ricco e fruttato.
  • Brut Noir di Yann Alexandre (Brut, €35)
    Champagne Non-Vintage (45% Meunier 40% Chardonnay 15% Pinot Noir): flagship di questo piccolo Recoltant Manipulant, si esprime con assertività mista a grazia e finezza. Un vino elegante, prodotto in maniera protettiva con lunghi affinamenti (almeno cinque anni per il Brut Noir) e con dosaggi bassi, dai 6-8 gl. Palato sottile e acidità tagliente che promettono di tenere il tempo. Equilibrio tra texture e frutto che lascia un finale lungo e gessoso. Uno tra gli champagne più rappresentativi della regione.
  • La Côte à Bras di Champagne Joseph Perrier (Pas Dosè, €70)
    La Maison che dal 1825 ha rivisto il suo stile, oggi guidato dalla mano della cheffe de caves Nathalie Laplaige, che imprime una firma improntata alla leggerezza, precisione del frutto ed eleganza sobria. Le vigne più belle sono a Cumières, con esposizione a sud, beneficiando dell’influenza della Marna. Blanc de Noirs di grande profondità, una singola parcella vinificata in contenitore inerte e poi sui lieviti per oltre otto anni. Salino, con note di garrique e brioche, acidità ferma e corpo granitico. Un vino da collezionare.

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