La ricchezza globale torna a crescere, quella degli italiani diminuisce. A dirlo è l’edizione 2024 del Global Wealth Report di Ubs. A livello mondiale, dopo il calo del 3% nel 2022, la ricchezza è aumentata del 4,2%, trainata soprattutto dal +4,8% dell’area Emea (cioè Europa, Medio Oriente e Africa) e dal +4,4% della regione Asia-Pacifico (i paesi dell’Asia e dell’Oceania bagnati dall’Oceano Pacifico). Nel nostro Paese, invece, il patrimonio medio per adulto è diminuito, specie se misurato in euro, con una perdita vicina al 4%.
La ricchezza mondiale
Con il rallentamento dell’inflazione, nel 2023 la crescita reale ha superato quella nominale: l’incremento corretto per l’aumento del prezzo di beni e servizi è vicino all’8,4%. Il rapporto, però, sottolinea anche che, se la ricchezza globale ha seguito una traiettoria di crescita costante a partire dal 2008, il ritmo di espansione è diminuito in quasi tutti i mercati.
In media, gli adulti più ricchi sono quelli dell’area Emea, con 166mila dollari, davanti a quelli dell’Asia-Pacifico, con 156mila, e delle Americhe, con 145mila. Tuttavia, dal 2008 il tasso di crescita della ricchezza nell’area Emea è stato solo del 41%, contro il 122% dei paesi Apac e il 110% delle Americhe.
Quanto ai singoli paesi, la Svizzera è prima al mondo per ricchezza media per adulto, davanti a Lussemburgo, Hong Kong e Stati Uniti. Se si considera invece la mediana, il Lussemburgo è in testa, davanti ad Australia, Belgio e Hong Kong.
Il paese in cui la ricchezza è cresciuta di più è la Turchia (+157%), seguita da Qatar e Russia. Gli Stati Uniti sono primi per numero di milionari in dollari (il 38% a livello globale), davanti a Cina e Regno Unito.
La situazione in Italia
L’Italia è uno dei quattro paesi in cui la ricchezza è diminuita tra l’inizio del decennio e il 2023 (gli altri sono Grecia, Spagna e Giappone). Dalla crisi finanziaria del 2008 in poi, la crescita della ricchezza media è stata modesta (circa il 10%, sempre in euro), mentre la mediana è scesa del 3%. Ciò significa che le fasce patrimoniali più basse hanno subito un calo della ricchezza, mentre quelle più alte hanno registrato un aumento.
I valori finanziari rappresentano poco più del 45% del patrimonio lordo complessivo: un valore pari a quello della Germania e inferiore alla media dell’Europa occidentale (54% circa). I debiti rappresentano solo l’8%, il valore più basso dell’Europa occidentale e meno della metà della media continentale.
Dal 2008, la disuguaglianza economica, misurata con il coefficiente di Gini, è aumentata di quasi il 15%, anche se resta al di sotto della media europea ed è alla pari di Francia e Spagna. Entro il 2028, il numero di adulti con un patrimonio superiore al milione di dollari nel nostro Paese dovrebbe aumentare del 9% circa, pari a un incremento di 123mila individui.
La distribuzione della ricchezza
In quasi tutti i paesi la ricchezza media è molto più alta di quella mediana. In altre parole, buona parte della ricchezza è concentrata in una fascia ristretta della popolazione. A partire dal 2008, solo in Germania, Svizzera, Israele, Messico ed Emirati Arabi Uniti la ricchezza mediana è cresciuta più della ricchezza media, cioè gli adulti che appartengono alle fasce con disponibilità più bassa hanno visto aumentare la loro disponibilità più velocemente rispetto a quelli delle fasce più alte.
Secondo il rapporto, nelle economie in rapida crescita la disuguaglianza tende ad aumentare negli anni. Tuttavia, il divario si è ridotto in diverse economie avanzate e più mature. A livello globale, il numero di adulti nella fascia di ricchezza più bassa è in costante diminuzione.
In generale, si legge ancora, è sempre più probabile che una persona scali la classifica della ricchezza anziché scendere al livello inferiore. Circa un adulto su tre passa a una fascia superiore nel giro di un decennio.
Ubs calcola anche che nei prossimi 20 anni saranno tramandati circa 83mila miliardi, una cifra più o meno pari al valore di tutta l’attività economica mondiale in un anno. Prima di passare alla generazione successiva, buona parte di questa ricchezza (circa 9mila miliardi) si trasferirà tra coniugi. Ciò significa che ci sarà un notevole passaggio di ricchezza a favore delle donne, che hanno un’aspettativa di vita più elevata.
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