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Cosa rende un vino autentico? Non è solo questione di terroir d’origine

Il valore di un vino può essere legato alla sua capacità di evocare un territorio, un vitigno o uno stile. I vini di alta qualità si legano più facilmente al concetto di autenticità rispetto ai vini entry-level (vini di alto volume dal prezzo inferiore ai cinque euro a scaffale) dove l’obiettivo è il consumo immediato senza caratteristiche distintive.

Cosa rende un vino autentico?

Un vino autentico è un vino evocativo, vero, unico e distintivo, e non può essere contraffatto. Un vino autentico è evocativo di uno stile, vitigno, regione o brand specifico. Fattori come i disciplinari, le caratteristiche del territorio o del vitigno, il metodo o lo stile, e la signature aziendale possono rendere un vino autentico.

I disciplinari stabiliscono i limiti di autenticità di un vino. Attraverso regole e limiti, il vecchio mondo e il sistema delle denominazioni di origine ha stabilito un criterio esterno e rigido di definizione di cosa sia autentico. La fascetta ministeriale delle DOC e DOCG in Italia apposta sulle bottiglie agisce da certificazione di autenticità. Ci sono però produttori che decidono di non sottostare alle regole strette dei disciplinari e produrre vini altrettanto autentici senza denominazione, si pensi al Tignanello. In questo modo il produttore può imprimere la sua signature stilistica e concentrarsi sull’autenticità del brand piuttosto che di una denominazione.

L’importanza del terroir d’origine

A prescindere dalla denominazione, un vino può essere autentico quando è immediatamente evocativo di un terroir d’origine. In Borgogna, la combinazione tra carattere distintivo dei suoli ricchi di calcare e le lunghe tradizioni di vinificazione hanno reso iconici e riconoscibili alla cieca i propri vini.

Gli iconici Cabernet Sauvignon di Quintessa in Napa si distinguono per tannini alti ma maturi e texture densa a causa del terroir soleggiato e caldo. Il sense of place è un fattore che determina l’autenticità di un vino perché il consumatore può riconoscerlo come evocativo della sua origine.

Origine che, talvolta, si fa talmente ingombrante da essere bandiera di certi vitigni. Quando si pensa al Cile o all’Argentina vengono evocati vitigni flagship come Carmenere o Torrontes. Lo stile definito dei vini bandiera viene riconosciuto dai consumatori che acquistano questi prodotti facendo affidamento sul loro gusto: l’origine rappresenta garanzia di affidabilità dello stile.

Il lavoro degli ultimi anni da parte della stampa internazionale sull’Assyrtiko ha portato di nuovo alla luce questo vitigno come ambassador della Grecia e produttori come Sigalas vendono oggi a un prezzo superiore beneficiando della notorietà e dell’autentica espressione del vitigno nel suo territorio di origine.

Lo stile di produzione

Oltre all’origine, un vino viene definito autentico dallo stile di produzione. Il rispetto delle tradizioni di produzione, soprattutto quando il metodo di produzione definisce uno stile è innegabilmente fattore di definizione distintiva. Nel segmento dei fortificati il metodo di produzione rende autentico e distintivo un Fino da un Oloroso e le caratteristiche al calice siglano il rispetto dello stile. Lo stesso va detto per l’Amarone: in questo caso il metodo dell’appassimento dona la tipica nota evoluta e il sorso denso e generoso invidiato da tutto il mondo.

Una riflessione va fatta sull’autenticità dei vini prodotti con minimo intervento. In molti casi la tolleranza verso certi difetti come le eccessive ossidazioni rende un vino distintivo dello stile e del processo produttivo, ma molto poco autentico in termini di vitigno o origine. Il metodo di produzione può essere evocativo di uno stile o di una regione, ma può anche coprirlo diventando esso stesso predominante.

Come distinguersi per l’unicità

Il segno del successo di un brand è esprimere la sua unicità distintiva evocando desiderio nei consumatori. Attraverso un marchio forte, il produttore può mettere sul mercato vini autentici evocativi esclusivamente della signature dell’enologo e del brand.

Brand famosi a livello internazionale come Grange o Opus One evocano desiderabilità proprio per la loro forte identità. Inoltre, spesso tali vini sono anche interessanti dal punto di vista degli investimenti, rafforzando l’equity del brand e quindi la loro autenticità, anche attraverso rigide certificazioni per proteggerli da possibili frodi o contraffazioni.

Nel segmento fine wine si adottano metodi di tracciabilità del vino. Oltre alle etichette numerate, alcuni produttori come Chateau Haut Brion appongono una label serigrafata che non può essere facilmente contraffatta rendendo autentico quel vino. Recentemente, l’applicazione dei Non Fungible Token al segmento vino si sta ponendo sul mercato come mezzo di autenticità legale. In questo modo, la bottiglia può essere scambiata nel metaverso attraverso criptovalute e l’autenticità viene tracciata.

L’autenticità di un vino è il suo valore unico, distintivo ed evocativo. Può evocare un’origine, un territorio o un metodo di produzione, e può evocare valore e rarità al consumatore. Un vino autentico è distintivo e unico, e non può essere contraffatto. Ci sono molti fattori che rendono un vino autentico come il rispetto dei disciplinari, la valorizzazione di un vitigno, il rispetto di un processo produttivo. Anche il brand forte determina se un vino è autentico attraverso la produzione di vini che evocano il valore di quel marchio. L’autenticità di un vino ne dona valore e desiderabilità tra i consumatori.

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