La professione di notaio spesso è vista dall’esterno come austera. Dei cambiamenti possibili, per seguire l’evoluzione della società e avvicinarla ai bisogni dei cittadini, abbiamo parlato con un giovane professionista del settore, Andrea Fiorelli Bertoli, che ha lo studio ad Alessandria ed è un grande innovatore del settore.
A suo avviso, quali sono gli spazi per innovare la comunicazione per adattarsi alla domanda?
La figura del notaio è associata a un ruolo formale e istituzionale, ma la realtà della nostra professione sta evolvendo rapidamente, soprattutto nell’era digitale. La comunicazione tradizionale non basta più: oggi siamo chiamati a essere presenti sui canali social e mediante tali strumenti dobbiamo essere pronti a fornire risposte semplici e concrete. Piattaforme come Instagram, TikTok e YouTube ci permettono divulgare temi giuridici in maniera più accessibile, utilizzando un linguaggio fatto di contenuti brevi e immediati anche per le questioni più complesse.
La sfida è dunque enucleare gli istituti che il notariato tratta sintetizzandoli per tali piattaforme. Attraverso video, infografiche e q&a, possiamo affrontare argomenti legali in modo diretto e coinvolgente, mantenendo però sempre alto il livello di qualità dell’informazione e l’autorevolezza del ruolo che il notaio ricopre. L’approccio è certamente più informale e aperto ai giovani, ma il contenuto rimane rigoroso.
Lei come si muove sui canali digitali?
Personalmente cerco di smontare lo stereotipo del “notaio austero” mostrando attraverso i miei account che il diritto applicato dai notai è al servizio delle persone (profilo IG @notaioafb). Inoltre, cerco di rendere la materia notarile più allettante per i giovani mediante l’utilizzo di contenuti multimediali e attraverso esempi e comparazioni (come la rubrica “Notaio al Cinema”). Così anche in adolescenza si può conoscere la figura del notaio e apprendere il diritto in modo più leggero e divertente.
Quanto è attrattiva la professione del notaio tra i giovani?
Mantiene un fascino forte tra i giovani che ne vengono in contatto, anche se spesso è percepita come una strada difficile e lunga. Il rigore degli studi, la selezione severa e la formazione continua richiedono sacrificio, ma garantiscono anche grandi soddisfazioni. Il notaio, infatti, non è un semplice professionista ma funge da riferimento per la collettività ed è utile per risolvere i problemi quotidiani delle famiglie e delle imprese. E proprio per questo suo ruolo è considerato una figura importante della società. Ultimamente, stiamo assistendo a un crescente interesse da parte delle nuove generazioni, soprattutto per le possibilità di fare innovazione all’interno di un contesto così radicato. La figura del notaio oggi abbraccia il diritto digitale e i giovani notai sono sempre più versatili e capaci di integrare competenze legali con una forte attenzione alle nuove tecnologie. È una professione che ha sicuramente ancora molto da offrire, anche in termini di crescita personale e capacità di influire concretamente nella società.
Come si favorisce la transizione digitale nel settore?
Si tratta di una sfida cruciale per il nostro settore e già da qualche anno stiamo assistendo a importanti passi avanti. Tra gli strumenti più promettenti vi è l’atto digitale, che consente di gestire l’intero ciclo di vita di un documento notarile in formato elettronico, mantenendo la stessa validità legale e le stesse garanzie di sicurezza e autenticità degli atti cartacei. Questo strumento permette di archiviare e condividere documenti in maniera più efficiente, riducendo notevolmente i tempi di gestione. Un altro elemento fondamentale della transizione digitale è la digitalizzazione delle banche dati laddove non presenti e l’ottimizzazione di quelle presenti. L’accesso rapido e sicuro a informazioni pubbliche come registri immobiliari, dati societari e anagrafici migliora l’efficienza del nostro lavoro e riduce i tempi di attesa per i clienti. Anche l’interconnessione tra diverse banche dati nazionali può favorire una visione più integrata del sistema giuridico.
Un ulteriore passo verso l’innovazione è rappresentato dall’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) che può supportare il professionista in molte attività, come ad esempio ottimizzare la verifica dei documenti, individuando eventuali incongruenze o anomalie, soprattutto quando si ha a che fare con grandi quantità di dati. La tecnologia può aiutare a ridurre i tempi e migliorare la qualità dei servizi, permettendo così al notaio di concentrarsi sul suo ruolo più prezioso e insostituibile: indagare la volontà delle parti, garantire la sicurezza giuridica e la fiducia nel sistema.
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