Articolo tratto dal numero di novembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
Definire i ruoli all’interno della famiglia. È uno dei passaggi cruciali per gestire al meglio il passaggio generazionale, come racconta Giancarlo Marzo, fondatore dello studio legale Marzo Associati, nato nel 2019, che oggi assiste un centinaio di clienti nella gestione di patrimoni complessi. Il team è composto da dieci professionisti che lavorano in sinergia per offrire soluzioni personalizzate e ha una partnership con Polis Avvocati per fornire una consulenza multidisciplinare, integrando competenze in diritto societario, penale ed ereditario.
“La pianificazione del patrimonio e la programmazione del passaggio generazionale oggi trovano i clienti tutt’altro che impreparati”, racconta l’esperto. “Se fino a 20 anni fa la stragrande maggioranza dei piccoli e medi imprenditori non sapeva dell’esistenza di soluzioni per una programmazione in questo senso, oggi si riscontra una conoscenza diffusa di strumenti di tutela e gestione patrimoniale efficiente, come trust, patti di famiglia e holding familiari. Così, spesso sono gli stessi clienti a introdurre il tema con noi consulenti”.
L’importanza di una corretta pianificazione
Resta fondamentale definire i ruoli all’interno della famiglia. “Non tutti i membri possono gestire il patrimonio ed è necessario stabilire con chiarezza chi avrà responsabilità di governance e chi sarà semplicemente fruitore del reddito”, sottolinea Marzo. “La mancata chiarezza su questi aspetti può generare tensioni e conflitti interni, con effetti dannosi per l’azienda e la famiglia nel suo complesso. Una corretta pianificazione permette di evitare tali tensioni, tutelando gli interessi collettivi”. Non esiste una soluzione universale. “Ogni situazione patrimoniale e familiare richiede un approccio specifico”, aggiunge.
Anche la normativa è in evoluzione, come dimostrano i recenti interventi per definire meglio i contorni del trust, a cominciare dalla possibilità di anticipare il momento impositivo. “L’introduzione di nuove misure in materia di antiriciclaggio e di maggiore disclosure hanno ridotto il rischio di utilizzi impropri dell’istituto e lo hanno reso più rispettabile agli occhi delle autorità fiscali e degli altri attori economici”, sottolinea Marzo. “Ciò significa che, pur mantenendo la sua efficacia nella protezione patrimoniale, l’istituzione di un trust richiede una pianificazione ancora più precisa e una conoscenza dettagliata degli obblighi di legge in termini di dichiarazione e compliance”.
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