articolo di Derek Saul
Oggi Intel ha comunicato le dimissioni con effetto immediato del suo amministratore delegato Pat Gelsinger. Una decisione che arriva in un periodo molto particolare per l’azienda, che sta continuando a sottoperformare in Borsa.
Fatti chiave
- Domenica, il ceo di Intel, Pat Gelsinger, ha presentato le sue dimissioni con effetto immediato.
- David Zinsner, direttore finanziario dell’azienda, e Michelle Johnston Holthaus, amministratore delegato di Intel Products, guideranno l’azienda in qualità di co-ceo ad interim.
- Gelsinger, 63 anni, è diventato ceo dell’azienda a febbraio 2021.
- Le azioni Intel sono aumentate del 4% nelle contrattazioni pre market in seguito all’annuncio.
In cifre
Durante il mandato di 3 anni e 5 mesi di Pat Gelsinger come dirigente di punta della società, le azioni Intel sono calata del 53%. Per dare un’indicazione l’S&P500, suo indice di riferimento, è andato incontro del 69% durante lo stesso lasso di tempo. Contestualmente, l’altro produttore di chip, Nvidia, è cresciuta di oltre il 900%.
A margine
Le difficoltà in Borsa di Intel collimano con un periodo molto particolare, considerando che invece i suoi principali competitor hanno fatto registrare rally su rally grazie al loro ruolo nella corsa per l’intelligenza artificiale. Nell’ultimo decennio, Intel è il sedicesimo peggior titolo dell’S&P500 in termini di performance: ha infatti fatto registrare una decrescita del 16%, secondo i dati di FactSet. Contestualmente, i suoi più famosi competitor, ossia Nvidia e Advanced Micro Devices, si sono conquistate un posto tra le principali aziende americane con le migliori performance: Nvidia è esplosa di quasi il 28.000%, AMD del 5.000%, secondo i dati di FactSet.
Background
Secondo gli analisti, quest’anno, Intel registrerà la sua prima perdita annuale dal 1986. È stato un periodo molto deludente per il produttore di chip che, peraltro, quest’estate, ha fatto registrare la sua peggiore seduta a Wall Street in 50 anni. Inoltre, ha sospeso il dividendo e annunciato una riduzione del 15% della forza lavoro. La crisi arriva nonostante una sovvenzione di 8 miliardi di dollari dal CHIPS Act dell’amministrazione Biden e un intenso interesse per i chip semiconduttori nel mezzo del boom dell’intelligenza artificiale generativa, con gran parte delle difficoltà di Intel riconducibili alla sua percezione relativamente deludente nello spazio dell’intelligenza artificiale.
Aspetto critico
“Alla fine, servono prodotti all’avanguardia, innovazione ed esecuzione; niente di tutto ciò che abbiamo visto durante il regno di Pat Gelsinger”, ha scritto l’analista di Rosenblatt Hans Mosesmann in una nota ai clienti di lunedì.
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