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Crédit Agricole sale al 15% di Banco Bpm e tenta di arginare UniCredit

Si accende la partita per Banco Bpm. Crédit Agricole, già principale azionista dell’istituto di piazza Meda, ha annunciato di aver aumentato la proprio quota fino al 15,1%, rispondendo così all’offerta presentata nelle scorse settimana da UniCredit.

Crédit Agricole e Banco Bpm

  • Crédit Agricole ha comunicato di aver sottoscritto contratti derivati relativi al 5,2% del capitale sociale di Banco Bpm, che “potranno avere regolamento in azioni ove ottenute le necessarie autorizzazioni regolamentari”.
  • Considerata la partecipazione in azioni già detenuta, Crédit Agricole sale così al 15,1% di Banco Bpm. E non è finita qui.
  • L’istituto francese ha contestualmente dichiarato che “presenterà istanza presso l’Autorità di vigilanza per essere autorizzata a incrementare la propria partecipazione in azioni al di sopra della soglia del 10% del capitale sociale e sino al 19,99″%.

La citazione

“L’operazione è coerente con la strategia di Crédit Agricole quale investitore e partner di Banco Bpm; rafforza le partnership industriali in essere nel settore del credito al consumo e della banca-assicurazione, nonché testimonia l’apprezzamento per le qualità intrinseche di Banco Bpm”, ha dichiarato Crédit Agricole nella nota, aggiungendo che “non intende lanciare un’offerta pubblica di acquisto su azioni Banco Bpm”.

Da UniCredit a l’assalto di Allianz Global Partners: le mosse di Crédit Agricole

La mossa di Crédit Agricole potrebbe avere diversi obiettivi. Uno su tutti: arginare l’avanzata di UniCredit, che qualche settimana fa ha presentato un’offerta pubblica di scambio nei confronti di Banco Bpm che, oltre essere stata rispedita al mittente dal cda di Piazza Meda, non ha trovato il favore del governo, pronto a invocare il ‘golden power’, ossia lo strumento attraverso il quale la presidenza del Consiglio può di fatto condizionare o addirittura vietare un’operazione di mercato nel caso in cui questa riguardi beni o strutture che si considerano strategici per la sicurezza nazionale.

Ipotesi annunciata dallo stesso ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e da Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti. “A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai, ero rimasto al fatto che Unicredit volesse crescere in Germania. Non so perché abbia cambiato idea. Unicredit ormai di italiano ha poco e niente: è una banca straniera”, ha dichiarato. Lo stesso si potrebbe però dire per la francese Crédit Agricole che, contestualmente, avrebbe avviato le trattative per acquisire, tramite Amundi, Allianz Global Investors, il gestore patrimoniale dell’assicuratore tedesco.

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