Ibm e L’Oréal svilupperanno insieme il primo modello di intelligenza artificiale per creare cosmetici sostenibili. Le due aziende, si legge in una nota, vogliono usare le competenze di Ibm in materia di IA generativa per aiutare il team di ricerca e innovazione di L’Oréal a creare prodotti migliori e più sostenibili, riducendo gli sprechi di energia e materiali.
Che cosa prevede la collaborazione Ibm-L’Oréal
Più in dettaglio, la collaborazione dovrebbe portare allo sviluppo di un ‘foundation model’ di IA personalizzato, pensato per aiutare il team di ricerca e innovazione di L’Oréal. I foundation model sono modelli di IA addestrati su ampi set di dati non classificati, che possono svolgere diverse attività e trasferire le conoscenze acquisite da un contesto all’altro. Negli ultimi anni questi modelli hanno fatto grandi progressi nell’elaborazione del linguaggio naturale e Ibm li sta applicando anche ad altri ambiti, dalla chimica alla geolocalizzazione.
In particolare, il modello userà un set di dati sulle formulazioni e sui componenti dei cosmetici per accelerare l’esecuzione di varie attività di L’Oréal, tra cui la formulazione dei nuovi prodotti, la riformulazione di alcuni di quelli esistenti e l’ottimizzazione per la produzione su larga scala. Inoltre Ibm Consulting aiuterà l’azienda francese a ridisegnare il suo processo di scoperta delle formulazioni e a comprendere il comportamento degli ingredienti rinnovabili nelle formule cosmetiche. L’obiettivo dichiarato è sviluppare prodotti più sostenibili, inclusivi e personalizzati.
“Un esempio di ricerca potenziata dall’IA”
“Nell’ambito del nostro programma di trasformazione digitale, questa partnership ci consentirà di accelerare e ampliare l’innovazione e la riformulazione dei nostri prodotti, raggiungendo sempre nuovi livelli di inclusività, sostenibilità e personalizzazione”, ha detto Matthieu Cassier, chief transformation & digital officer di L’Oréal Research & Innovation.
Alessandro Curioni, Ibm fellow, vice president Europa e Africa e direttore Ibm Research Zurich, ha aggiunto che la collaborazione “rappresenta un’applicazione davvero significativa dell’IA generativa, mettendo a frutto la potenza della tecnologia e delle competenze per il bene del pianeta”. Mentre per Guilhaume Leroy-Méline, Ibm distinguished engineer e cto dei servizi di business transformation di Ibm Consulting Francia, la partnership “unisce l’eccellenza dell’intelligenza artificiale con la competenze del settore cosmetico per rivoluzionare la formulazione di prodotti. Si tratta di un esempio di ricerca potenziata dall’IA, che pone l’accento su sostenibilità e diversità”.
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