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Il ruolo della sicurezza domestica in Italia: il report dell’osservatorio Censis-Verisure

Articolo apparso sul numero di gennaio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Per gli italiani la sicurezza domestica è una componente essenziale per vivere bene e l’85,5% ha almeno un dispositivo di protezione nella propria abitazione. È quanto emerge dall’osservatorio Censis-Verisure sulla sicurezza della casa. Ne abbiamo parlato con Stefan Konrad, managing director di Verisure Italia. 

Dalla ricerca Censis-Verisure emerge che la sicurezza domestica è centrale per la qualità della vita: quali sono i dati più significativi?

Il terzo Rapporto dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa Censis-Verisure, realizzato con il contributo del Servizio analisi criminale del ministero dell’Interno, offre una panoramica chiara della percezione della sicurezza domestica: l’89,2% degli italiani considera la sicurezza della propria abitazione essenziale per vivere bene.

Quali sono le preoccupazioni principali legate alla sicurezza domestica?

Un elemento che colpisce è il timore diffuso del furto in casa: il 48% lo ritiene il rischio principale, più di qualsiasi altro reato. Non solo: il 37,7% teme emergenze sanitarie e il 25,5% è preoccupato per gli incidenti domestici. Una crescente percezione di insicurezza amplificata da trasformazioni sociali, come l’aumento di persone che vivono da sole. Questi dati mostrano che la sicurezza sta diventando multidimensionale: non solo protezione di case e negozi, ma sinonimo di serenità. Ecco perché investiamo per garantire protezione a 360 gradi.

Ci sono regioni più sicure di altre in Italia?

Sì, l’indice Censis-Verisure ha identificato le Marche come la regione con il più alto livello di sicurezza domestica, seguita da Sardegna e Trentino-Alto Adige. All’opposto, il Lazio si trova all’ultimo posto, preceduto da Campania e Sicilia.

Quali sono le innovazioni più richieste e come le integrate nella vostra strategia?

L’innovazione è il motore che guida la nostra strategia, permettendoci di rispondere in modo tempestivo ed efficace alle nuove esigenze di mercato attraverso un’offerta che integra tecnologie avanzate e approccio umano. Utilizziamo algoritmi di IA per migliorare precisione, affidabilità e ridurre al minimo i falsi allarmi. La nostra strategia si basa su un impegno costante in ricerca e sviluppo, con un investimento di oltre 350 milioni di euro e un team di 600 ingegneri che lavorano a livello di gruppo per migliorare prodotti e processi. 

Collaborate anche con enti e istituzioni per ampliare il concetto di sicurezza?

Riteniamo che la sicurezza sia una sfida collettiva che necessita di una sinergia tra diversi attori. Collaboriamo con istituzioni, forze dell’ordine, istituti di vigilanza e organizzazioni di categoria per garantire interventi rapidi ed efficaci e allineare le nostre soluzioni alle normative in evoluzione. Inoltre collaboriamo con organizzazioni del terzo settore come Differenza Donna su tematiche come la prevenzione della violenza di genere. 

La Centrale operativa Verisure sta lavorando su numeri rilevanti quest’anno. Quali sono i dati principali?

Nel 2024 abbiamo gestito sette milioni di scatti d’allarme. Di questi, uno su 1.000 è risultato essere un caso reale di pericolo. Nell’80% si trattava di tentativi di intrusione, mentre il restante 20% riguardava altre situazioni o incidenti, come emergenze sanitarie o rischi domestici.

Verisure, in Italia da 11 anni, ha registrato una crescita costante. Come?

Il percorso intrapreso dal nostro arrivo in Italia nel 2013 combina innovazione, attenzione ai clienti e focus sulle persone e ci ha portati a registrare una crescita costante in termini di clienti, oltre 350mila a +85% rispetto al 2021, il fatturato, a +70% negli ultimi 3 anni, i collaboratori che, con un ritmo di 300 assunzioni l’anno, sono 2.800 attualmente. E ancora di presenza sul territorio: a oggi siamo in 15 regioni e 74 province italiane, ma abbiamo già previsto l’apertura in altre otto province nel 2025. Risultati che trovano piena espressione nella nostra nuova sede in Italia, Green Island, che incarna la nostra visione di un futuro basato su innovazione e benessere. Quasi 14mila metri quadri di spazi moderni che ospitano 1.300 collaboratori.

Su cosa state puntando?

Le persone sono il nostro asset più prezioso, che alimenta la nostra crescita e ci consente di offrire soluzioni di sicurezza innovative e all’avanguardia. Il dna aziendale si basa su un forte spirito imprenditoriale, sostenuto da un team motivato e ingaggiato, composto sia da professionisti di grande esperienza che da giovani. Un aspetto su cui puntiamo è lo sviluppo di competenze e talento. Per questo nel 2023 abbiamo erogato quasi 20mila ore in onboarding e formazione, per fornire a ogni collaboratore gli strumenti per eccellere in un contesto sfidante. Abbiamo incluso anche iniziative dedicate a tematiche sociali, come la prevenzione della violenza di genere. Con il 49% di donne e il 15% di collaboratori under 30, poniamo grande attenzione a politiche di diversity & inclusion, capaci di attrarre e trattenere talenti. Un approccio alle risorse umane che ci è valso le certificazioni Great Place to Work e Top Employer Italia per il 2023 e il 2024 e per la prima volta Top Employer Europa 2024. 

Quali sono i vostri obiettivi futuri?

Puntiamo a estendere il nostro servizio a tutto il territorio nazionale, a raggiungere un milione di clienti entro il 2030 e a superare i 5mila collaboratori nei prossimi cinque anni. La nostra missione rimane quella di rendere la sicurezza un diritto accessibile a tutti, continuando a crescere con passione e innovazione. 

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