I disturbi alimentari, definiti come l’epidemia sociale dei nostri tempi, riguardano 3.600.000 persone in Italia e oltre 20 milioni nel resto d’Europa. Di questi 3 milioni, 2 sono adolescenti eppure i disturbi alimentari possono riguardare anche gli adulti e i bambini. In Italia il fenomeno è ampio: il 35%dei casi registrati riguarda persone dai 25 anni in su. Questo dato è confermato da quanto riporta Comestai, neonata startup nata per migliorare l’accessibilità al trattamento dei disturbi alimentari, che nasce da un’idea di Aurora Caporossi, già founder di Animenta.
I disturbi alimentari raccontati da Comestai
Circa il 56% delle persone che cominciano un percorso di cura in Comestai sono donne e uomini over 35. Questo dato ci racconta uno spaccato diverso rispetto alle attuali percezioni dei DCA mostrando come queste siano malattie fortemente democratiche, senza distinzione di genere ed età.
A tal proposito Lucia Elisabetta Abate, dietista e referente area nutrizionale di Comestai afferma che: “Siamo abituati a pensare che i disturbi alimentari affliggano solo gli adolescenti o persone molto giovani, in realtà il disturbo alimentare non fa distinzioni di età. Molte delle persone che chiedono aiuto, come abbiamo visto su Comestai, sono proprio gli adulti. Si tratta di persone che non hanno ricevuto il giusto supporto in passato o che magari non hanno avuto consapevolezza del problema o che hanno avuto magari semplicemente difficoltà nel chiedere aiuto. Quello che è importante è accogliere la richiesta di aiuto a prescindere dall’età o dal momento in cui questa arriva: non c’è un momento giusto per in iniziare. Anche in età adulta si può accompagnare e guidare la persona, attraverso un approccio integrato, a ritrovare un rapporto sereno con cibo, peso e corpo.”
Decostruire gli stereotipi
Quest’anno ricorre la 14° Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, decostruire gli stereotipi sui disturbi alimentari risulta quindi fondamentale al fine di accogliere la crescente domanda di cura che caratterizza i DCA offrendo a tutti la possibilità di accedere alle cure. È quindi necessario anche un cambiamento della rappresentazione dei disturbi alimentari portando alle luce storie ed esperienze diverse tra loro.
“I disturbi alimentari non discriminano” aggiunge Aurora Caporossi, founder di Comestai, “è quindi importante, oggi, costruire dei sistemi di cura che vengano incontro alle esigenze delle persone, che sappiamo raggiungere il paziente e offrano un trattamento etico, adeguato e tempestivo. Con Comestai e la sua equipe ci siamo resi conto,sempre di più di un sottobosco di persone che affronta un DCA, gli adulti, e che spesso non sanno a chi rivolgersi. Come ci ha scritto una nostra paziente: l’ascolto mostrato nei miei confronti non ha nulla a che vedere con le esperienze passate in campo medico: poter parlare in libertà e senza stigma, sentirsi validate in ogni pensiero e necessità e poterne discutere con una professionista che guarda alle situazioni nella loro complessità, è stato come tirare un sospiro di sollievo.”
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