Utile netto di 412 milioni, in aumento del 17% rispetto allo scorso anno. In crescita i ricavi (+13%, a 1,791 miliardi), le unità consegnate (3.593, +0,9%), e l’Ebitda (693 milioni, +14,6%). Ferrari ha annunciato i numeri del primo trimestre del 2025, che, secondo l’amministratore delegato Benedetto Vigna, segnano “un altro grande inizio d’anno”.
“Nel primo trimestre 2025, con un lieve aumento delle consegne rispetto all’anno precedente, tutti i principali parametri hanno registrato una crescita a doppia cifra, con una forte redditività guidata dal nostro mix prodotto e dalla continua domanda di personalizzazioni”, ha detto Vigna. “Ancora una volta trova conferma la nostra strategia che punta alla qualità dei ricavi più che ai volumi”.
I numeri di Ferrari
L’aumento delle consegne, si legge in un comunicato dell’azienda, è stato trainato dalla Ferrari Roma Spider e dalla 296 Gts, dalla famiglia delle SF90 XX e dalla Purosangue.
“Continuiamo ad arricchire la nostra offerta di prodotti – in linea con i nostri piani – con dei nuovi modelli nel corso dell’anno, tra cui le 296 Speciale e 296 Speciale A recentemente presentate e la tanto attesa Ferrari elettrica che sarà protagonista di un lancio unico e innovativo”, ha detto ancora Vigna. “Siamo entusiasti delle novità che ci attendono”.
La generazione di free cash flow industriale è stata di 620 milioni di euro, mentre l’indebitamento industriale netto è sceso dai 180 milioni di euro di fine 2024 a 49 milioni.
Le previsioni per il 2025
Per quanto riguarda il 2025, Ferrari ha confermato le previsioni di ricavi superiori ai 7 miliardi di euro (erano stati 6,7 nel 2024), un ebitda adjusted superiore ai 2,68 miliardi (almeno il 38,3%), un utile diluito per azione di almeno 8,60 euro e un free cash flow industriale di oltre 1,2 miliardi.
Non manca però, nel comunicato, un riferimento al pericolo dei dazi voluti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. La guidance, si legge nella nota di Ferrari, “è soggetta a un potenziale rischio di diluizione di 50 punti base sui margini percentuali di redditività, in relazione all’aggiornamento della politica commerciale a seguito dell’introduzione di dazi sulle importazioni di auto di provenienza Ue negli Usa”.
Il mercato delle Americhe, peraltro, è tra quelli che sono cresciuti nei primi tre mesi del 2025, con un incremento di 25 consegne rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo solo a quello dell’area Emea (+128).
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