Da General Motors a Renault-Nissan, passando per Volkswagen e Tesla, il mondo delle quattro ruote sembra ormai deciso a mandare in soffitta la figura del guidatore. Al fianco dei costruttori tradizionali si sono imposte sulla scena una serie di startup innovative pronte a fornire le soluzioni tecnologiche necessarie, dal “cervellone” interno dotato di intelligenza artificiale, a sensori e mappe deputati a soppiantare l’uomo. Definita come “la società che ha messo insieme le menti più brillanti della guida autonoma”, Aurora Innovation ha appena aggiunto il primo tassello alla sua storia industriale. La startup fondata da Sterling Anderson, Drew Bagnell e Chris Urmson – figure chiave delle divisioni per la guida autonoma di Tesla, Uber e Google – ha appena chiuso un accordo con Volkswagen e Hyundai.
Aurora Innovation fornirà al colosso di Wolfsburg l’integrazione di sensori, hardware e software nei veicoli elettrici Volkswagen, mentre collaborerà con Hyundai al lancio entro il 2021 di veicoli di livello 4, pressoché totalmente autonomi. La società degli ex Google, Tesla e Uber tiene a sottolineare come gli accordi con Volkswagen e Hyundai non prevedano l’esclusiva. Del resto lo scorso anno dopo aver ricevuto un finanziamento da 3.1 milioni di dollari, Aurora ha confermato la collaborazione con Audi per i test su una Q7 a guida autonoma. Ma come reagisce un’auto senza conducente in situazioni d’emergenza? Che succede di fronte a un semaforo danneggiato? ForbesITALIA ne ha parlato con Sterling Anderson, già a capo dell’Autopilot di Tesla, oggi cofondatore e Chief Product Officer di Aurora Innovation.
Ci fideremo mai di un’auto che non potremo guidare?
La fiducia è l’elemento fondamentale. Tuttavia gli anni di esperienza in questo settore mi hanno insegnato che le persone tendono a fidarsi anche velocemente delle soluzioni tecnologiche. Spesso non serve troppo tempo a un individuo per fidarsi di un sistema ben concepito, seppure innovativo.
Quali sono le strategie dei costruttori per spingere le persone a fidarsi della guida autonoma?
La sicurezza è molto importante per ottenere la fiducia delle persone. È fondamentale ad esempio che gli interni dell’auto siano ridisegnati a misura di passeggero, in modo tale da consentire a tutti gli occupanti della vettura, indistintamente, di interagire positivamente.
Cosa spinge i colossi europei e asiatici dell’auto a bussare alla porta di una startup?
Con Aurora stiamo mettendo a punto il sistema di guida autonoma che verrà integrato nei veicoli dei costruttori con cui collaboriamo a livello mondiale. È quello che cominceremo a fare anche con Volkswagen e Hyundai, aiutandoli a integrare l’hardware e il software necessari nei loro veicoli. Prima nel corso di progetti-pilota in alcune città, successivamente su scala commerciale.
Perché società come Nasa, Blackberry e Bosch decidono di scommettere sulla guida autonoma, entrando in un mercato alieno come quello delle quattro ruote?
La guida autonoma è un puzzle ad altissima concentrazione tecnologica. Ciascuna tessera collegata all’altra potrebbe consentire all’intera industria di liberare risorse e permettere a ciascuna realtà di trarre opportunità economiche incredibili. Mi aspetto che in futuro vengano annunciati ancora più spesso accordi di collaborazione tra piccoli fornitori di tecnologie e costruttori o istituzioni locali.
Cosa cercano i costruttori tradizionali nelle startup innovative?
Costruire un’auto è una sfida e i grandi costruttori hanno onorato questo compito per decenni. La guida autonoma è però una bestia diversa. Richiede una serie di competenze che riguardano robotica, intelligenza artificiale e sviluppo di componenti software. La nostra filosofia è quella di fare il nostro, concentrarci solo su quello che sappiamo fare, muovendoci più velocemente dei colossi.
Per quale ragione Sterling Anderson, Drew Bagnell e Chris Urmson decidono di lasciare rispettivamente le divisioni per la guida autonoma di Tesla, Uber e Google per fondare una startup?
Drew, Chris e io abbiamo lavorato per diversi anni provando in forma diversa a far emergere le opportunità della guida autonoma, condividendo una visione comune. Fondare Aurora Innovation ci è sembrata la scelta migliore per mettere finalmente insieme un gruppo di lavoro che contribuisse ad avvicinare velocemente il sogno di una guida autonoma sicura.
Tesla l’aveva trascinata in tribunale accusandola di furto di proprietà intellettuale e di aver provato ad assumere in Aurora, da dipendente Tesla, una dozzina di ingegneri di Elon Musk. Ci sono state conseguenze dopo l’accordo tra lei e Tesla?
Tesla ha presentato una denuncia senza prove contro Aurora nei primi mesi del 2017. Dopodiché ha prontamente ritirato la causa nel momento in cui le accuse sono state smentite. La vicenda non ha avuto alcun impatto sulla nostra attività.
Come si comporterà un’auto a guida autonoma di fronte ad un semaforo rotto?
Proprio come l’uomo, i veicoli a guida autonoma ragionano sulle informazioni disponibili e osservando ciò che li circonda. Al momento stiamo digitalizzando i comportamenti che l’uomo assume osservando le regole della strada e le situazioni che gli si pongono di volta in volta.
Perché Sterling Anderson si fida delle auto a guida autonoma?
La guida autonoma promette di salvare migliaia di vite, allargare l’accesso ai servizi di trasporto e ridurre le auto in circolazione, riconsegnando intere aree delle città alle persone. È una sfida che vale la pena di affrontare.
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