Anticonformista, ammiraglia, sportiva, connessa, ibrida sono le doti che hanno fatto entrare tra le eccellenze delle Best Car di Forbes Italia la nuova Audi A7 Sportback, caratterizzata da grandi superfici, tagli affilati, un gioco cangiante di luci e ombre… Se la si vede in pieno sole la nuova Audi A7 Sportback è acquattata sull’asfalto come un felino pronto a balzare sulla strada, tutto il contrario di quello che ti aspetteresti da un’ammiraglia a quattro porte. Non è colpa sua, per fortuna è cattiva perché l’hanno disegnata così, con il tetto che scivola giù verso il posteriore per dissimulare una lunghezza che sfiora i cinque metri.
Così la vista è a posto, soprattutto quella di chi incrocia l’elegante tedesca griffata dai quattro cerchi mentre viaggia a più di 120 all’ora e ostenta fiera lo spoiler a comando elettronico estraibile, che le dona un irresistibile fascino sportivo. Al tatto e all’udito pensa il sistema che, quando sul display viene attivata una funzione, emette un “clic” di conferma che si può percepire anche con un polpastrello se a bordo si è creato il silenzio assoluto. Resta l’olfatto, che può inebriarsi con i profumi dei materiali lussuosi profusi a piene mani negli interni, mentre al gusto deve pensare chi guida, magari puntando dritto su un ristorante che ha ricevuto una hola di commenti su Tripadvisor.
Individuarlo non è un problema, il livello di connessione con il mondo è elevatissimo e, per esempio, il sistema di navigazione prende nota dei percorsi effettuati, li memorizza in automatico e dialoga perennemente con le fonti di dati sulla situazione del traffico. Così se sulla strada c’è un intoppo la vettura suggerisce il modo migliore per aggirarlo, consapevole del fatto che per i suoi proprietari il tempo è una moneta sonante. L’utente, poi, può creare un proprio profilo sulla base di 400 differenti parametri per fare in modo che la A7 Sportback conosca alla perfezione i suoi gusti e le sue preferenze e possa adeguare automaticamente le impostazioni di bordo fin dal momento dell’apertura dell’auto. Un’ulteriore chicca hi-tech è rappresentata dalla chiave digitale che consente di aprire e far partire la macchina utilizzando uno smartphone Android o altri dispositivi informatici portatili.
Tra gli innumerevoli sistemi di assistenza alla guida merita una citazione quello che conduce automaticamente la gran turismo tedesca negli spazi di parcheggio o all’interno dei garage e all’uscita ripete all’inverso la manovra. Chi sta al volante può appaltare l’operazione a telecamere, radar, sensori e centraline ancora una volta con lo smartphone e a quel punto non gli resta che sorvegliare con comodo distacco l’operazione. Dunque, dopo essere stati coccolati, serviti e perfino riveriti dall’ammiraglia potrebbe venire qualche dubbio sul suo reale carattere. Che alla prova dei fatti, ovvero della strada, può tirar fuori una cattiveria che è ossigeno puro per chi ama ancora emozionarsi con un volante in mano. E se le curve sono tante e strette quasi non ci si accorge di viaggiare su una grande berlina dalle forme generose, anche per merito delle ruote posteriori, che sterzano nella stessa direzione di quelle anteriori o in quella opposta in base alla velocità.
Adesso non manca che la classica ciliegina sulla torta, che va pagata a parte. Impersonata in questo caso dal differenziale sportivo, magari in abbinata con gli ammortizzatori regolabili e l’assetto cattivo che quando viene attivato incolla la A7 alla strada. Naturalmente la panterona dopo averne fatte di tutti i colori può tornare, a comando, a fare le fusa cioè, fuor di metafora, a essere morbida e confortevole travestendosi da auto per tutta la famiglia, oltretutto ecologica quanto basta grazie alla tecnologia ibrida disponibile in abbinata sia con il motore a gasolio (72.900 euro) sia con il propulsore a benzina (74.900 euro).
Tirando le somme, chi si porta in garage una A7 Sportback può godere del design di una coupé, della spaziosità di una berlina e della versatilità di una familiare, che si concretizza in un bagagliaio che offre una capacità di 535 litri ampliabile a 1.390 abbattendo gli schienali posteriori. Insomma ne paghi (piuttosto a caro prezzo) una e te ne porti a casa tre che, oltretutto, sul certificato di nascita ha una località prestigiosa come Neckarsulm, ovviamente in Germania, mica in Qualunquestan, sede di uno degli stabilimenti automobilistici più moderni al mondo.
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