Giancarlo Vinacci, 60 anni, genovese doc, è assessore allo Sviluppo economico e all’Università del Comune di Genova e vicepresidente esecutivo dell’associazione Smart City. Ma è, soprattutto, un grande appassionato di automobili, con le quali ama partire per viaggi a dir poco avventurosi.
Quando ha cominciato ad amare le auto?
Da bambino. Guardavo le automobili come in un sogno. A cinquant’anni, dopo avere lavorato dalla mattina alla sera per tutta la vita, ho realizzato alcuni di quei mei sogni.
Quali vetture d’epoca possiede?
Una Mercedes 230 SL Pagoda prima serie del 1965 e una Jaguar E-Type terza serie 5300 12 cilindri roadster, che erano le due auto che sognavo da bambino. Oltre a essere tra le più belle spider di tutti i tempi. La E-Type venne definita da Enzo Ferrari la più bella auto del mondo, e Ferrari se ne intendeva. L’auto che più ho desiderato da bambino però non potrò mai comprarla: è la Jaguar C-Type. Irraggiungibile, per rarità e costo. C’è una replica, stupenda, ma rimane una replica, quindi non adatta a me.
Se dico avventura a lei cosa viene in mente?
Un meraviglioso viaggio fatto due anni fa in auto. Era la Roma-Cartagine, a bordo di una fuoristrada. Ma la Compass sarebbe stata adattissima. Un viaggio di un paio di settimane in luoghi inesplorati, con poco traffico, un tempo meraviglioso e la testa in libertà. A giugno andrò alla rievocazione del Giro di Sicilia: durerà una settimana, parteciperò con mia moglie, con la quale condivido la passione per le auto e per i viaggi.
Le cose che più le piacciono in un’auto?
La linea, la cura degli interni, la potenza del motore. La pelle, la radica… cose dimenticate, ma bellissime.
Lei che ama l’avventura avrà sicuramente apprezzato le auto a trazione integrale.
Certo, come nella Jeep Compass apprezzo la sicurezza che le quattro ruote motrici danno anche nell’utilizzo sull’asfalto.
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