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Da assistente di call center a direttore generale, Elena Motta racconta la sua favola

Non è facile avere successo nel lavoro, soprattutto se si è donna in un mondo, come quello della finanza, dominato dagli uomini. Proprio per questo, il traguardo raggiunto da Elena Motta, direttore generale della torinese Directa Sim, primo broker telematico in Italia e uno dei primi al mondo, ha i contorni della favola. “All’epoca ero universitaria e per pagarmi gli studi e i libri ho iniziato a lavorare nel call center di Directa, con una collaborazione occasionale. Rispondevo alle telefonate e davo indicazioni sulle negoziazioni con il manuale sottomano. Non c’era ancora internet”, racconta sorridendo Elena. “Era un mondo che conoscevo e che mi appassionava. Di Borsa e investimenti se ne parlava anche nella mia famiglia”.

E poi sono arrivati gli anni Duemila. “A ottobre del 1999 sono diventata responsabile dell’help desk proprio quando esplose la famosa bolla dotcom. Le 10 telefonate al giorno divennero all’improvviso 40. Era un momento di espansione per la new economy: ho trovato quel periodo molto formativo per la mia carriera. E in generale ho trovato terreno fertile in azienda nei confronti delle mie idee. L’amministratore delegato mi dava carta bianca e in seguito ho iniziato a seguire tutta la parte di marketing, corsi di formazione e comunicazione”.

Nel 2007 Elena assume la carica di responsabile marketing e comunicazione. Nel 2011 diventa poi direttore commerciale fino al febbraio 2018, con la nomina a direttore generale. “Il mio obiettivo ora è portare la società a raggiungere risultati ancora migliori. Dalla crisi del 2008 il trading sta vivendo un momento complicato. Le sfide sono tante: dal nuovo contesto normativo, alle innovazioni tecnologiche”. E il periodo sui mercati non è dei migliori: “Il trading sull’azionario italiano si sta comprimendo, così come i volumi di Borsa Italiana. L’interesse ora sembra spostarsi verso il fenomeno delle criptovalute, che però sembra molto simile alla bolla degli anni 2000”.

Ma la tenacia a Elena non manca: “Credo che in questo settore sia molto importante avere un team affiatato e rodato. Oggi ci sono grandi barriere all’ingresso per le nuove sim, come i costi di compliance. Ma Directa sim è solida e ben posizionata”. Insomma, Elena ha le idee chiare di chi fa tutto con passione e con il massimo impegno:  “Consiglio a tutti di fare il lavoro che piace: quando si lavora con passione, non si sente né fatica, né sacrificio”.

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