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Perché LVMH vuole comprarsi i gioielli di Tiffany

(tiffany.it)

LVMH, conglomerato del lusso francese, mette di nuovo gli occhi su un altro big della gioielleria di lusso. Di nuovo, perché dopo la sudata acquisizione di Bulgari nel 2011 per circa 4,7 miliardi di dollari, negli ultimi giorni il gruppo ha dimostrato interesse verso il marchio Tiffany offrendo 14,5 miliardi di dollari per la gioielleria newyorkese preferita da Audrey Hepburn. Offerta che però, come riporta il Financial Times, Tiffany sembra voler respingere giudicandola troppo bassa.

L’offerta del gigante di Bernard Arnault, che se andasse in porto rappresenterebbe la maggiore acquisizione effettuata dall’azienda parigina, valuterebbe Tiffany circa 120 dollari per azione (lo conferma il Wall Street Journal) con un premio di oltre il 22% rispetto alla chiusura di venerdì, quando aveva una capitalizzazione di mercato di 12 miliardi di dollari.

Mettere le mani su una maison come Tiffany, che con i suoi 300 punti vendita a livello globale rappresenta un leader del settore insieme ai colleghi Bulgari e Cartier,  aiuterebbe LVMH a diversificare il suo portafoglio nel settore (al momento le maison del comparto gioielli e orologi sono solo 6 contro le 17 di moda e pelletteria) ma si confronterebbe con una situazione delicata per il mondo della gioielleria: la guerra commerciale Usa-Cina, e le vendite in calo nel mercato cinese, hanno contribuito infatti a determinare negli ultimi mesi una diminuzione delle vendite double-digit per il marchio di gioielli. Intanto, da Parigi arriva una nota del gruppo francese: “Alla luce delle recenti indiscrezioni sul mercato, LVMH conferma di aver tenuto discussioni preliminari su una possibile transazione con Tiffany. Non ci sono garanzie però che queste discussioni possano portare a un accordo”.

Resta, alla fine, solo una domanda: come reagiranno nel frattempo i concorrenti di LVMH, Kering e Richemont, qualora la transazione andasse a buon fine?

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