avvocato nel suo studio
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Il valore dei big data per gli studi legali d’affari

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(Shutterstock)

Trasformare l’enorme quantità di dati e informazioni che quotidianamente transitano nelle aziende, ma anche di studi professionali e consumatori, in un flusso organizzato che possa aiutare a prendere le decisioni in maniera tempestiva. Minimizzando così gli sprechi e aumentando l’efficienza di ogni azione. È questa la funzione dei big data, uno dei principali motori di cambiamento nell’era digitale, che sta rivoluzionando interi settori dell’economia.

Edoardo Tedeschi

Non è un caso allora se le grandi aziende stanno investendo su queste tecnologie dando vita a un mercato che è arrivato a valere quasi 200 miliardi di euro e continua a crescere a due cifre percentuali ogni anno. Un trend che non poteva lasciare indifferente gli studi legali d’affari, che possono utilizzare queste tecnologie per valorizzare il proprio patrimonio informativo, tenere i professionisti aggiornati sulle novità normative e di mercato, ma anche per segmentare la clientela e sviluppare new business. Oltre che per migliorare la consulenza alla clientela, come racconta Edoardo Tedeschi, responsabile Tmt di Simmons & Simmons Italia, studio che nelle prossime settimane organizzerà l’evento Big data race. “L’iniziativa nasce dalla necessità di sensibilizzare le aziende sul fatto che la corsa alla bancabilità dei dati è già iniziata e che il successo di alcuni business passa anche attraverso un uso alternativo del dato stesso, raccolto nel processo produttivo o aggregato artificialmente in una seconda fase”, racconta.

Margherita Gnech

Su questa linea di pensiero, Simmons & Simmons ha condotto una ricerca che ha coinvolto 358 aziende in Europa attive principalmente nel settore Tmt con fatturato tra 100 milioni e un miliardo di dollari e ha identificato i market leader e quelli che invece non appaiono tali, analizzando vari elementi e trovando la chiave di valutazione nella strategia di commercializzazione dei dati. Come i big data cambiano il business? “Da un lato incidono sulle strategie aziendali, dall’altro consentono l’affermarsi di nuovi ruoli”, risponde in merito Margherita Gnech, esperta in data privacy dello studio. “È il caso di figure come chief data officer oppure chief digital & data officer non solo all’interno di società di telecomunicazioni ma anche presso imprese attive nel mercato b2b”.

La gestione dei dati ha una serie di implicazioni legali, “dalla normativa sulla privacy alla cyber security, dagli aspetti regolamentari e di implementazione dell’intelligenza artificiale fino alle valutazioni sui moltiplicatori in operazioni di m&a”, sottolinea Gnech. Se da una parte l’evoluzione tecnologica apre nuovi spazi di lavoro agli avvocati, dall’altra li pone di fronte alla necessità di aggiornare le competenze e i modelli organizzativi. “Si tratta di sviluppare nuove tecniche di collaborazione e affiancare al dipartimento specializzato in Tmt & data protection, un team qualificato nella implementazione di AI e di strumenti tecnologici, tenendo in considerazione gli aspetti legali”, commenta Tedeschi. E conclude rinnovando “l’impegno a investire in tecnologia e a sviluppare nuove modalità di collaborazione, indirizzando il cambiamento dei servizi di assistenza legale”.

Lo studio

Servizi a 360 gradi

Da oltre 25 anni, ufficio Simmons & Simmons di Milano si rivolge a una clientela sempre più numerosa ed esigente, costituita da realtà sia italiane sia internazionali, e offre assistenza nei principali ambiti di competenza: technology, media e telecommunications, corporate, finance, banking, cartolarizzazioni, regulatory e fondi, real estate, dispute resolution, IP, equity and debt capital markets, diritto amministrativo, antitrust, employment e tax. Il team italiano può contare su oltre 80 professionisti che, grazie alla loro esperienza e approfondita conoscenza del mercato, possono assistere i clienti al meglio nel contesto di un mercato sempre più sfidante. Il team di Milano è particolarmente attento a temi che riguardino diversity e inclusion e corporate social responsibility con l’ambizione di creare un ambiente di lavoro che punti all’inclusività a ogni livello.

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