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Salini Impregilo cambia nome: da oggi nasce Webuild

Pietro Salini, ceo di Webuild, alla posa dell’ultima campata del nuovo ponte di Genova (Imagoeconomica)

Salini Impregilo cambia nome e diventa Webuild, “più grande e più forte al servizio del Paese”. Questo il messaggio della campagna pubblicitaria che parte oggi sulle principali testate e sui più importanti siti web di informazione italiani. Un lancio che avviene nel giorno dell’assemblea degli azionisti Salini Impregilo, chiamata ad approvare il nuovo nome del gruppo.

Il lancio del nuovo naming della società segna una ulteriore tappa nel processo di evoluzione del gruppo, sempre più globale e con forte radicamento in Italia. Un processo di crescita per la società, soggetta ad attività di direzione e coordinamento da parte di Salini Costruttori S.p.A., realizzato nell’ambito di Progetto Italia anche grazie al supporto di CDP Equity S.p.A. e dei principali istituti finanziari del Paese (Unicredit, Intesa San Paolo, Banco Popolare BPM) e degli investitori che hanno creduto nel progetto.

Con l’unione di Salini Impregilo/Webuild ed Astaldi, il nuovo gruppo arriverà ad un backlog complessivo di €42,5 miliardi, considerando il portafoglio ordini totale di Salini Impregilo (€36 miliardi) e quello di Astaldi (€6,5 miliardi). Il nuovo gruppo valorizzerà il know how italiano e creerà opportunità di crescita per le PMI italiane della filiera delle costruzioni: Salini Impregilo e Astaldi hanno acquistato presso fornitori del Paese per quasi €1.300 milioni nel biennio 2018/2019, e la sola Salini Impregilo ha lavorato nel 2019 con oltre 1.500 aziende, il 90% delle quali di piccole e medie dimensioni.

Il gruppo Webuild, risultante dal progetto di integrazione con Astaldi, impiegherà circa 70.000 lavoratori diretti ed indiretti a livello globale, che arrivano a circa 130.000 considerando l’intero indotto. Solo in Italia l’occupazione di Webuild post integrazione con Astaldi arriverà a contare 11.000 dipendenti diretti ed indiretti, con un totale di circa 25.000 persone occupate considerando l’intero indotto.

La campagna sottolinea la strategia di crescita del gruppo: competere sempre più attivamente sui mercati internazionali, grazie all’aggregazione delle eccellenze italiane del settore delle infrastrutture, a partire da Astaldi, e mettersi al servizio del Paese, come dimostra l’esperienza di successo del nuovo Ponte di Genova.

 

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