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Esiste un’app per fare trading gratis. E ora vale più di 5 miliardi

Il co-fondatore e co-ceo di Robinhood, Vladimir Tenev

Grazie all’ultimo round di finanziamento da 363 milioni di dollari – guidato da DST Global, società d’investimento del miliardario russo Yuri Milner – Robinhood, l’app che offre il trading gratuito, ha raggiunto una valutazione pari a 5,6 miliardi di dollari, diventando così una delle startup con la più alta valutazione degli Stati Uniti. La società di intermediazione con sede a San Francisco e fondata da Vlad Tenev e Baiju Bhatt, probabilmente, non dirà molto all’investitore italiano dal momento che è ancora confinata ai clienti statunitensi, eppure potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione in ambito mobile trading, area cruciale per la prossima generazione di investitori. Senza contare che nella cordata di finanziatori c’è anche Capital G, divisione di venture capital di Alphabet, gruppo che controlla Google.

Robinhood, che non ha uffici fisici e impiega solo 200 dipendenti, permette la negoziazione su diversi mercati finanziari senza commissioni, quando tutti i broker tradizionalmente applicano commissioni fisse o in misura percentuale per ogni operazione. Il servizio oggi conta oltre 4 milioni di utenti che possono così fare compravendita di titoli azionari, fondi d’investimento, etf e opzioni. Secondo quanto afferma la società, gli utenti avrebbero effettuato transazioni per 150 miliardi di dollari e risparmiato oltre 1 miliardi di commissioni. “Questo è il momento di fare il punto sul lavoro che abbiamo svolto e quindi continuare così”, dice Bhatt, 33 anni, che condivide le funzioni di ceo con Tenev. “Stiamo lanciando nuovi prodotti che riducono le barriere d’ingresso e rendono le cose più convenienti”.

Una domanda potrebbe quindi sorgere spontanea: come guadagna l’app? Principalmente attraverso la sua offerta premium, chiamata Robinhood Gold, che addebita agli utenti una tariffa fissa per funzionalità aggiuntive come il trading posticipato o la possibilità di acquistare azioni a margine. Al momento Bhatt si è però rifiutato di dire quanti utenti sono iscritti al servizio premium o se l’azienda ha un business redditizio.

Oltre alla strategia vincente “zero commissioni”, alla base della valutazione miliardaria c’è il fatto che l’app è stata in grado di stare al passo con i tempi e con l’innovazione. È infatti recente il lancio dell’offerta di trading in criptovalute Robinhood Crypto. Il servizio permette di fare trading con 16 criptovalute (tra cui Bitcoin, Ethereum e Ripple) e ha fruttato alla società ben un milione di nuovi clienti dall’annuncio di lancio.

Ora Robinhood è la seconda startup di tecnologia finanziaria di maggior valore negli Stati Uniti dietro a Stripe, che vanta una valorizzazione di 9,1 miliardi di dollari. Insomma se per parlare di rivoluzione degli investimenti forse è ancora presto, l’approccio innovativo della fintech Robinhood potrebbe minacciare il business tradizionale del trading e non solo. Non ci resta che aspettare il suo possibile sbarco in Italia.

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