Round Seed meno frequenti ma con un deal size più corposo. Serie A e B in crescita ma altalenanti per numero e dimensioni. Un ecosistema, quello del mercato italiano delle startup innovative, in cui i fondi sono sì piccoli, ma in fase di costante crescita e maturazione, anche grazie alle agevolazioni fiscali. Sono alcuni dei trend emersi nel corso degli incontri organizzati da Cross Border Growth Capital, advisor leader in Italia per aumenti di capitale e operazioni di finanza straordinaria per startup e Pmi. Il punto (e qualche consiglio utile alle startup) con il founder Fabio Mondini de Focatiis.
Dal 2015, il valore totale e il deal size medio dei round serie A e serie B europei è in costante crescita. Come si spiega questa crescita, confrontandola a quella del mercato del nostro Paese?
I fondi italiani sono significativamente più piccoli di quelli europei o americani e si attestano generalmente al di sotto dei 100 milioni di euro di aum (asset under management). Questi fondi sono in fase di costante crescita e ‘maturazione’, il che viene riflesso nella più generale tendenza di crescita dei round di serie A e B.
Deal più corposi, ma meno frequenti: è il trend dei round seed in Italia che è emerso a partire dal 2013. Come sono cambiate le startup italiane nel corso degli anni?
L’ecosistema italiano è in forte crescita ma ancora molto più piccolo e meno sviluppato rispetto a quello degli altri Paesi Oecd. Il raddoppio del deal size medio italiano per un round seed è stato certamente favorito dalle importanti agevolazioni fiscali stabilite dalle autorità legislative italiane, ora allineatesi a quelle degli altri Paesi. Parlando di cifre, i circa 5.000 business angels attivi in Francia hanno investito 43 milioni di euro nel 2019 . Nello stesso periodo, in Italia, si sono invece contati 53 milioni di euro investiti unicamente da BAs in 88 deal.
Negli ultimi sette anni, i round serie A in Italia sono stati altalenanti per numero e deal size. Come si sostiene una startup della Penisola in un trend caratterizzato da valori anomali?
Non mi preoccuperei né che il trend sia altalenante, né del numero dei round. Piuttosto, una startup italiana deve avere la giusta mentalità per impostare un fundraising dimostrando di poter diventare il leader di mercato, facendo vedere che ha il potenziale di far realizzare un multiplo significativo per l’investitore (che generalmente richiede un 10x alla exit). La startup deve avere innanzitutto una cultura aziendale distintiva, fatta di reputazione impeccabile e team eccellente, complementare e internazionale. Poi, una unique selling proposition (Usp), per esempio una tecnologia più avanzata, o una migliore execution. Infine, una crescita scalabile e redditizia, dimostrata da meticolose analisi di KPIs e metriche finanziarie. In relazione a quest’ultimo punto, un consiglio che possiamo dare è quello di raccogliere fin da subito i dati, organizzarli e proiettarli in un business plan che ponga sì delle sfide, ma che sia raggiungibile.
Come si muove Cross Border Growth Capital per preparare una startup matura a round Serie B, e con quali differenze rispetto a un Seed o Serie A?
Un round serie A o B va affrontato con metodologie differenti. La nostra esperienza nel settore ci consente di strutturare l’operazione per diversi e molteplici investitori. Last but not least, la negoziazione. Grazie alla profonda conoscenza degli investitori, siamo in grado di focalizzare la trattativa sui punti cardine negoziabili.
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