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Innovation

Reinventarsi con la nuvola. Ecco perché l’Italia è al centro dei piani di AWS

AWS Seattle
Sede AWS a Seattle (JORDAN STEAD / Amazon)

L’Italia rimane al centro dei piani di sviluppo di Amazon Web Services (AWS). La piattaforma cloud più nota e utilizzata al mondo è infatti giunta in Italia nel 2012, a Milano, dapprima con l’infrastruttura di connettività (che loro chiamano edge location) per poi inaugurare una vera e propria sede nel 2014. Due anni dopo è stata aperta una sede anche a Roma e nel 2017 è toccato alla città di Palermo essere raggiunta dalle infrastrutture di connettività di AWS, seguita da Roma nel 2019. In mezzo l’acquisto della società piemontese Nice Software, apprezzato fornitore di software e servizi per l’informatica.

Ma la vera novità è stata l’apertura, avvenuta lo scorso aprile, di una Regione AWS tutta italiana a Milano, la prima infrastruttura cloud di questo tipo in Italia. Ogni Regione AWS, in pratica, consiste in una serie di zone di disponibilità isolate e fisicamente separate all’interno di una determinata area geografica: tre nel caso di quella italiana a Milano. La specificità delle Regioni di Amazon Web Services, rispetto ad altri provider di servizi cloud, spiega AWS, è che, al loro interno, non vi è un singolo data center, ma più di uno suddivisi, appunto, nelle varie zone di disponibilità, ciascuna delle quali può avere anche più di un data center, una propria catena di alimentazione, raffreddamento e sicurezza indipendenti. Così come la distanza tra le zone è studiata in modo tale da minimizzare il rischio che eventi negativi possano impattare la continuità aziendale.

E cosa si può fare grazie alle possibilità dischiuse dalla nuvola, in particolare quelle offerte dal fornitore Amazon Web Services? Con le risorse di Internet & Technology distribuite da remoto e on-demand con tariffa al consumo da AWS si possono fare una vasta gamma di cose che spaziano dal semplice backup dei dati alla gestione delle email e dei desktop virtuali, dallo sviluppo di software e applicazioni all’analisi dei big data. Ma si possono anche progettare database, sistemi di analytics, soluzioni di intelligenza artificiale e realtà aumentata; il tutto potenziando le infrastrutture di aziende e startup di ogni settore che, grazie ad AWS, possono divenire più flessibili, coerentemente alle loro esigenze, affidandosi a costi variabili che permettono di evitare di dover sostenere ingenti spese di capitale tutte in un sol momento.

Il 2020 ha comportato un’accelerazione notevole nel processo di digitalizzazione in Italia, un fenomeno che ha beneficiato anche i provider del cloud. Tanto che, quando ci si guarderà indietro, il salto causato dalla pandemia potrà essere stato addirittura di anni. Lo conferma anche il fatto che molte aziende si sono decise a investire nella nuvola proprio alla luce del contesto attuale. Come nel caso delle società legate al turismo, mosse anche dall’esigenza di risparmiare sui costi dell’infrastruttura digitale, o gli enti locali e le piattaforme di lezioni a distanza. Altro caso citato a titolo d’esempio proprio da AWS, è quello del Comune di Codogno, tra i più colpiti dal coronavirus, che grazie ai servizi di connettività, è riuscito a predisporre in tempi brevi un call center per le risposte alle domande dei cittadini.

Sono questi alcuni esempi delle potenzialità dischiuse dall’esistenza di una Regione Aws a Milano, una delle 24 predisposte dal provider nel mondo per un totale di 77 zone di disponibilità e oltre 175 servizi offerti. Regione grazie alla quale Amazon Web Services garantisce di soddisfare i più alti livelli di sicurezza, conformità e protezione dei dati, che non vengono spostati se non sono i clienti stessi a volerlo. Ulteriore motivo che sta alla base delle scelte dei più svariati tipi di aziende che si affidano ad AWS, compresi alcuni competitor nel loro segmento che pure ricorrono alla piattaforma AWS, per esempio Netflix la cui infrastruttura IT ‘gira’ su AWS che però è utilizzata anche da Amazon Prime Video. Ma i dati dei clienti AWS non possono essere monetizzati né condivisi, proprio perché il dato resta di proprietà del cliente.

“Un aspetto fondamentale consentito dal cloud è di potenziare una cultura d’innovazione nella propria azienda, spiega Carlo Giorgi, country manager AWS Italy. “Il fatto che le aziende devono essere disposte e in grado di reinventarsi, spesso più volte, per costruire imprese che si sostengano per un lungo periodo di tempo è ormai una necessità”, aggiunge. “Negli ultimi dieci mesi, si è potuto osservare la reinvenzione e cosa serve per fare bene la reinvenzione. In genere, quello che si vede è il tipo di reinvenzione un po’ ‘last minute’: si vedono aziende che sono sul punto di fallire o andare in bancarotta e decidono di reinventarsi. Ma quando aspetti fino a quel punto, è un salto nel buio se avrai successo o no. La realtà è che devi reinventare costantemente”.

Secondo Giorgi, invece, “le organizzazioni hanno bisogno prima di tutto della volontà del loro management per inventare e reinventare. Se sei un leader che ha intenzione di reinventare, devi essere tenace nel farlo. Devi sapere cosa stanno facendo gli altri nel tuo settore. Devi sapere cosa pensano i tuoi clienti del tuo prodotto. Devi sapere cosa funziona e cosa non funziona. E poi quando ti rendi conto che c’è qualcosa che devi reinventare e cambiare, devi avere il coraggio di prendere l’azienda e portarla a cambiare e a non perdere tempo nel farlo”.

“Se hai la convinzione che qualcosa sta per cambiare perché è un’esperienza migliore per i clienti, il cambio arriverà, che tu lo voglia o no, che sia conveniente per te o no”, prosegue Giorgi. Per esempio, “se guardi cosa ha fatto Netflix diversi anni fa dove ha cannibalizzato la propria attività di noleggio DVD perché ha visto dove stava andando lo streaming, penso che si sia rivelata una buona decisione per loro”, conclude. “È molto meglio cannibalizzare te stesso che avere qualcun altro che ti cannibalizzi”.

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Sede AWS a Seattle (JORDAN STEAD / Amazon)

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