Speciale 100 Eccellenze 2024

Kbirr

Speciale 100 Eccellenze 2024

Il progetto Kbirr nasce dall’intraprendenza di Fabio Ditto, giovane imprenditore con approfondita conoscenza del complesso mondo brassicolo. Nel 2016 decide di produrre una sua linea di birre con un linguaggio iconico ispirato al dia-letto napoletano in sette stili diversi. La Birra Kbirr è prodotta con metodo artigianale non filtrata e non pastorizzata. Le tipologie sono sette – Lager, Strong lager, Scotch Ale, Imperial Stout, Red Strong Ale, American Pale Ale e Hoppy Ale – per soddisfare ogni palato. Kbirr è riuscita in poco tempo ad affermarsi in Italia e soprattutto all’estero riuscendo ad esportare la pro-pria birra in ben 15 Paesi sparsi in quattro continenti confermando così la vocazione internazionale dell’azienda campana. Nel 2020 inaugura il nuovo birrificio, resosi necessario per il grande successo commerciale riscontrato col tempo. Il nuovo birrificio, pur continuando a rispettare i canoni della produzione artigianale, fa largo uso di moderne tecnologie ponendolo ai vertici nazionali brassicoli per qualità e capacità produttiva.

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In primo piano

Fabio Ditto incentra ogni attività su un’etica che privilegia il rapporto con il territorio e la sua valorizzazione attraverso attività per il sociale e la promozione di giovani artisti. Nel 2019 inaugura Casa Kbirr, la “tap room” del birrificio, dove i piatti della cucina partenopea sono studiati in abbinamento alle birre. Nel 2021 nasce a Chiaia la struttura ricettiva Kbirr Charming House, offrendo ai clienti la possibilità di un’esperienza immersiva del brand innalzando il marchio Kbirr come eccellenza napoletana.

Il punto forte

Le birre Kbirr sono caratterizzate da una complessità che non compromette la loro accessibilità, rendendole piacevoli e facili da gustare. I nomi evocano atmosfere napoletane: ogni bottiglia presenta immagini stilizzate, realizzate con un tocco artistico, che si ispirano ai classici elementi dell’iconografia napoletana. Lo stesso nome Kbirr è un omaggio vibrante alla cultura napoletana: questa espressione incarna la spontaneità e la passione che caratterizzano questa birra unica: “Caspita, che birra!”.

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