Speciale 100 Ristoranti Innovativi 2025

Sud

Speciale 100 Ristoranti Innovativi 2025

Nel giro di pochi anni, la chef campana Marianna Vitale si è imposta all’attenzione delle cronache gastronomiche nazionali come una delle case histories più intriganti del fine dining, arrivando a portare per la prima volta la stella Michelin a Quarto, nel cuore dei Campi Flegrei. La chef figlia d’arte, classe ‘80, formatasi alla corte di Lino Scarallo a Palazzo Petrucci, ha aperto il ristorante Sud nel 2009 insieme al marito Pino Esposito, sommelier, con l’obiettivo di valorizzare il territorio di riferimento. Già prima di arrivare ai piatti, l’atmosfera celebra Napoli e la Campania con dettagli e complementi d’arredo a tema. Ma l’omaggio al passato termina praticamente qui, giacché nei due percorsi degustazione (da 7 e 12 corse) il menù di Sud inanella una serie di portate di mare dal piglio decisamente contemporaneo, dall’ostrica condita con una brunoise di kiwi, friggitelli e scorza di limone (abbinata alla Marialga, birra a base di lattuga di mare, la cui formula è stata messa a punto da Vitale in collaborazione col birraio sannita Armando Romito) fino al granchio e la trippa bovina in una zuppetta tiepida con favette spellate e cicerchie profumata al mandarino. Ingredienti nobili e poveri vanno a braccetto, come nella coppetta di cozze, ricci e vaniglia o nello stoccafisso fritto in pastella con verza, topinabur e salsa olandese. Tuttavia il signature di Sud è senza dubbio la minestra di mare con frutta e verdura, un tripudio di materie prime che cambia con le stagioni. Qualche anno fa la chef ha aperto a Bacoli il take-away di Sud, “Angelina Tavola Calda Moderna”, e a Pozzuoli il format “Marlimone – Bar Cucina & Acidità” dentro Villa Avellino.

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CONTATTI

Via SS. Pietro e Paolo, 8
Quarto (NA)
Tel. 0810202708
www.sudristorante.it
[email protected]

In primo piano

L’essenza della cucina di Marianna Vitale è evidente nella sua “Evoluzione del ragù di Napoli”, un manifesto sensoriale di come lo scorrere del tempo influisca sul mutare delle ricette, giocando sulla dicotomia tra l’elogio della lentezza e l’esigenza di cucinare in fretta. Si tratta di un piatto in cui la salsa di pomodoro, da assaggiare col cucchiaio, viene servita in una palette di colori (rosso vivo, aranciato, borgogna, vermiglio) e consistenze (liquido, leggermente denso, corposo e concentrato) in base alle diverse ore sul fuoco: da 0 a 4, 8 e infine 12.

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