Si fa un gran parlare ultimamente del fenomeno del FinTech, poco invece di quell’area, che ne è una derivazione, orbitante attorno al mondo assicurativo e che prende il nome di InsurTech. La combinazione di tecnologia e finanza, o meglio la tecnologia applicata alla finanza, promette di rivoluzionare il nostro approccio quotidiano alle banche, agli investimenti e, nel caso in esame, alle polizze.
Tecnologie come Internet of Things, Artificial Intelligence, ChatBot stanno dando nuovo vigore a un settore, quello assicurativo, dominato da sempre da carte e burocrazia. E i numeri confermano il trend. Secondo CB Insights nel 2014 gli investimenti Insurtech per le startup sono stati “solo” 870 milioni di euro, nel 2015 sono passati a 1,24 miliardi e l’anno scorso sono saliti a 1,69 miliardi. Quest’anno, nonostante nel terzo trimestre 2017 ci sia stato un drastico calo del 65% del volume dei finanziamenti InsurTech rispetto al secondo trimestre 2017, si registra un sensibile aumento, del 36% per l’esattezza, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (vd. Tabella). Segnale che l’intera industria sta suscitando un sempre maggiore interesse da parte degli investitori di tutto il mondo.
Inoltre, l’indagine condotta da Capgemini ed Efma, il World Insurance Report 2017, certifica il cambiamento di paradigma: “La tecnologia sta trasformando ogni aspetto del settore assicurativo, cambiando le dinamiche di mercato esterne, le revenue e i modelli operativi”. E ancora: “L’affidamento continuo dei consumatori alle tecnologie digitali che supportano app, social network e servizi on-demand rendono chiaro che il mercato di massa è entrato in una nuova fase”. Non a caso nel Regno Unito, dove il settore assicurativo possiede un forte tasso di innovazione, circa il 60% delle Rc auto sono acquistate online, perlopiù tramite i famosi siti di comparazione. E non è nemmeno un caso che un colosso web come Amazon sia entrato di recente nel business delle assicurazioni con Amazon Protect in Gran Bretagna.
Una terza ricerca, infine, mette l’ultimo tassello tecnologico mancante al mosaico. Secondo il “Global IoT in Financial Services Market, 2017” di Frost & Sullivan, l’intelligenza artificiale e soprattutto il ruolo rivoluzionario dell’Internet delle cose (IoT) aiuteranno le aziende a comprendere meglio i clienti e fornire i prodotti giusti in modo tempestivo attirando investimenti significativi dai segmenti Fintech e InsurTech.
Un panorama che riflette il fermento innovativo in atto anche nel nostro Paese, dove stanno spuntando sempre più iniziative, progetti e startup che vanno in tale direzione. È il caso di Digital Magics, business incubator quotato su Aim Italia di Borsa Italiana, che ha recentemente lanciato Magic Wand, il primo programma di accelerazione in Italia dedicato ai settori FinTech e InsurTech rivolto alle startup early stage, attive nello sviluppo di business innovativi e originali per il mercato finanziario e assicurativo.
Oppure startup come l’italiana Neosurance, fondata nel 2016, che ha appena annunciato un aumento di capitale di 700 mila euro, cui seguirà una prossima tranche entro l’anno che porterà la raccolta a circa 1,7 milioni di euro. La società ha sviluppato una tecnologia basata appunto su intelligenza artificiale e sul machine learning che permette alle compagnie di proporre micro polizze istantanee dove, quando e per quanto serve al cliente.
Personalizzazione e trasparenza sono le direttrici anche di un’altra neonata startup, Yolo (acronimo di “You Only Live Once”), fondata dal presidente del gruppo Digitouch, Simone Ranucci Brandimarte e da Gianluca De Cobelli. La società, che si fonda sul concetto di polizze Pay per use e attivabili in tempo reale, ha recentemente sottoscritto un aumento di capitale da un milione di euro. “Il capitale raccolto”, spiega Brandimarte, “servirà per continuare a innovare e crescere nei prossimi mesi soprattutto dal punto di vista tecnologico”. Gli investimenti saranno anche in parte destinati all’espansione in altri Paesi europei, come Germania e Turchia. “Puntiamo a diventare il primo broker digitale a livello europeo. Siamo forti laddove il Paese è sottoassicurato e tecnologicamente giovane. Sempre tenendo a mente che la vera mission dell’azienda è portare innovazione nel mondo delle assicurazioni”, ha aggiunto Ranucci Brandimarte.
Si sta quindi creando in Italia, e soprattutto a Milano un polo di Insurtech, secondo solo all’hub di Londra. “Il mercato assicurativo è intermediato all’86%, con una distribuzione essenzialmente operata da agenti e broker. E Yolo, tra le prime Insurtech company in Europa, si inserisce proprio in questo ambito per rispondere alle esigenze di un mercato che, grazie alla spinta della digitalizzazione in atto, richiede sempre più prodotti innovativi in termini di semplicità, flessibilità, accessibilità e convenienza”, conclude Brandimarte.
Insomma, assicurarsi per una semplice partita di tennis, per un week-end al mare o alla guida di una bicicletta, ma anche proteggere il proprio smartphone per periodi limitati ora è possibile perché l’offerta assicurativa si declina digitalmente sulle reali esigenze del cliente e del suo profilo, ed è studiata per adattarsi alle sue abitudini, alla sua vita personale e professionale.
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