“Ci sono tre tipi di impostori: i bugiardi, i bugiardi sfacciati e i politici”. Certo, la frase di Will Rogers non è molto incoraggiante, soprattutto in questo periodo di campagna elettorale. Tra un mese torneremo a riporre le speranze nei politici: tra comizi e tribune politiche televisive, abbiamo qualche chance di distinguere chi è sincero da chi fa demagogia e chi mente spudoratamente?
James Patterson, autore di The Day America Told the Truth ha intervistato più di 2000 americani, osservando che il 91% dei soggetti mentiva regolarmente sia a casa, sia al lavoro. In Italia quasi 21 milioni di adulti ammettono di aver detto mediamente 66 bugie nell’ultimo anno, con una media di 5 al mese. Il 38% ha affermato di non mentire mai. Gli italiani tra i 35 e i 64 anni hanno raccontato in dodici mesi un miliardo e 400 milioni di frottole (cioè 3 milioni e 800 mila al giorno). Tornando al 4 marzo, è possibile anche deliziarsi con Pagella Politica, il principale sito italiano dedicato al fact-checking delle dichiarazioni dei politici, con voti da “vero” a “panzana pazzesca”. Ma come facciamo a capire se chi abbiamo davanti sta mentendo? Innanzitutto guardando a questi 8 indicatori:
1) Gli occhi. Nella Pnl (programmazione neuro linguistica) guardare in alto a sinistra vuol dire ricordare. Se invece guardiamo in alto a destra, ciò che diciamo proviene dalla nostra fantasia. Attenzione, però: se la persona è mancina vale il contrario. Lo strofinarsi gli occhi è un altro indizio di falsità, soprattutto al maschile. L’indizio del movimento degli occhi tuttavia non è molto attendibile, se preso singolarmente. Alcuni studiosi, come Caroline Watt dell’Università di Edinburgo e Richard Wiseman dell’Università dell’Hertfordshir,e in una loro ricerca messa in atto filmando diversi soggetti, hanno recentemente ridimensionato l’attendibilità di questo primo indizio.
2) Il parlare. Un altro indizio per smascherare un mentitore è la velocità del parlato. Chi mente di solito parla improvvisamente più velocemente o lentamente.
3) Le mani. Un indizio più attendibile degli occhi sono le mani. Chi mente non indica mai con le mani e non espone i palmi aperti, compie movimenti rigidi. E le sue mani non si discostano dal corpo, quindi gesticola poco.
4) I dettagli. Chi mente aggiunge troppe informazioni non richieste nel discorso che sta facendo.
5) Le reazioni alle domande. Al mentitore non piacciono le domande, e quando ne riceve sta sulla difensiva. Si ripete, e non vuole aggiungere dettagli a ciò che ha già detto. Di norma risponde attaccando.
6) Il non centrare il punto. Chi mente in generale tende a deviare dal punto del discorso. Magari dice una verità per darsi credibilità, ma non risponde direttamente e con precisione a una domanda che gli è stata posta. È un indizio molto attendibile. Domanda: “Cosa farà per ridurre le tasse?”. Risposta: “Le tasse non piacciono a nessuno”. Domanda: “Ha mai tradito sua moglie?”. Risposta: “Amo mia moglie, perché dovrei tradirla?”
7) Il silenzio. Il silenzio fa paura a chi mente: un buon ascoltatore che non interrompe e non si prepara a controbattere è utile per smascherare un politico che sta raccontando balle. Non reagire al discorso non fa capire se ci si è bevuti la bugia, inoltre spingerà chi mente a tradirsi aggiungendo dati e fatti per rendersi credibile.
8) Il ripetersi. Chi mente è piuttosto monotono e tende a usare sempre le stesse frasi, per sembrare convincente. Non aggiunge nulla se gli vengono chieste ulteriori spiegazioni.
Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.
(Luigi Pirandello)
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