“Stiamo iniziando a gettare le sementi, nei prossimi anni germoglieranno”. Non dimentica le metafore agricole Riccardo Donadon, ceo di H-Farm, mentre indica i 36 ettari di terreno dove sta costruendo la sua prossima scommessa: un campus di formazione che, a regime, ospiterà 2000 studenti tra i 3 e i 26 anni.
È l’H-Campus, 27mila metri quadrati di nuovi edifici e l’ambizione di formare una nuova generazione ragazzi specializzati nel digital, impiantando l’utilizzo di tecnologie e metodologie di insegnamento innovative sul modello delle International Business School.
“Gli operai lavoreranno su tre turni giornalieri; l’obiettivo è quello di realizzare il progetto nel più breve tempo possibile” spiega a ForbesITALIA Donadon, 49 anni, che ha fondato la sua società nell’orizzonte bucolico di Ca’ Tron, frazione di Roncade, in provincia di Treviso. Per H-Farm, che dal 2005 aiuta le startup a sviluppare il proprio business e implementa processi di trasformazione digitale per aziende di ogni dimensione, quella della formazione a bambini e ragazzi è una sfida relativamente nuova. A livello educativo il progetto è infatti già partito, con i primi master, le Summer School e le scuole primarie; tuttavia, il grosso del processo di maturazione del Campus – soprattutto sul piano architettonico – deve ancora avvenire.
Per il momento sono iniziati i lavori di adeguamento del terreno, con le scadenze iniziali slittate di qualche mese a causa di intoppi burocratici. Per settembre 2018, ovvero l’inizio del prossimo anno accademico, saranno comunque pronti gli spazi che ospiteranno le classi dei Primary Years. Dimenticatevi la classica ripartizione italiana tra materna, elementari, superiori e università: qui il percorso scolastico è suddiviso in Early Years Unit (3-5 anni), Primary Years Programme (fino agli 11), Middle Years Programme (fino ai 16), seguiti da un ampio spettro di programmi universitari dai formati flessibili.
“L’apprendimento passivo lo fanno all’esterno, visitando realtà operative, in aula applicano quello che imparano,” ha spiegato a ForbesITALIA Carlo Carraro, direttore dell’Education a H-Farm. “Il vero problema oggi non è assimilare conoscenza, ma usarla bene. E la tecnologia per noi non è il fine, ma uno strumento dell’apprendimento”, prosegue Carraro, che fino al 2014 è stato il Rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Proprio con l’università veneziana, la società ha avviato un corso triennale di Digital Management, che verrà ripetuto anche nel 2018.
A H-Farm i banchi hanno le rotelle, per permettere ai docenti di cambiare conformazione delle classi a seconda delle necessità di apprendimento. Il design-thinking è utilizzato per l’insegnamento su base quotidiana, mentre l’inglese è la lingua madre. Con lo sviluppo del progetto, alle materie didattiche tradizionali verranno affiancati workshop di robotica, intelligenza artificiale e blockchain.
Già oggi, invece, ogni settimana un ospite speciale – scelto tra innovatori, visionari e scienziati italiani e internazionali – racconta la sua esperienza davanti all’intero plesso scolastico, all’interno di un format che a Ca’ Tron chiamano “Magic Hour”. “Stiamo cercando di unire il mondo della formazione a quello delle imprese attraverso un passaggio di conoscenza ed esperienza continuo”, sintetizza Carraro.
“Abbiamo anche in progetto di inserire docenti virtuali e ‘famosi’ che andranno ad affiancare i docenti normali, sotto forma di ologrammi; e la possibilità di inserire visite in realtà virtuale a musei e città, per insegnare la geografia e la storia dell’arte”, prosegue il direttore. L’ambizione è quella di “creare un modello esportabile, innovativo a livello europeo”.
Internazionale non sarà solo l’approccio didattico, ma anche l’aspetto architettonico, curato da Zanon Architetti Associati (ZAA). Quello che verrà costruito nei prossimi mesi sarà un campus in stile americano, con aree comuni attrezzate per lo sport, un dormitorio, auditorium dislocati in edifici diversi, bar e ristoranti, e la possibilità di muoversi da un punto all’altro utilizzando le biciclette messe a disposizione o la flotta di golf car elettriche.
Al centro del nuovo Campus ci sarà una biblioteca firmata da Richard Rogers, l’architetto modernista che ha ideato il Millennium Dome di Londra o il Centre Pompidou di Parigi. Il “tetto” della biblioteca sarà ricoperto da una coltre d’erba, dando vita a uno spazio d’incontro in cui verranno offerti numerosi eventi aperti al pubblico. Inoltre il progetto comprende quattro dormitori (Tenuta Ca’ Tron, Foresteria, Casa 11 e il College). Il progetto di H-Campus, che avrà un valore di 69 milioni di euro, verrà sviluppato grazie a un Fondo Immobiliare di 101 milioni — partecipato da Cattolica Assicurazioni e da Cassa Depositi e Prestiti.
Ma il modello education di H-Farm non vivrà soltanto nel campus di Ca’ Tron. Nel corso dell’ultimo anno e mezzo, infatti, la compagnia veneta ha acquisito quattro diversi istituti a Rosà, San Biagio di Callalta, Vicenza e Monza, in Lombardia, in cui sta già ‘esportando’ il proprio modello educativo. “La parte education diventerà sempre più un asset portante di H-Farm in termini di business”, sottolinea Donadon, “arrivando a rappresentare il 25-30% del fatturato totale della società”, che nel 2016 era arrivato a 32,6 milioni di euro, e che nel 2017 potrebbe avere toccato i 40 milioni (i risultati dell’anno appena concluso verranno annunciati a fine febbraio).
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