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Come tre italiani hanno cambiato il calcio mondiale

Fondatori Wyscout
Simone Falzetti, Matteo Campodonico e Piermaria Saltamacchia: i fondatori di Wyscout.

Articolo tratto dal quarto numero di ForbesITALIA. Scopri l’ultimo numero.

“Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore / Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. Quando Francesco De Gregori nel 1982 cantava La leva calcistica della classe ‘68, non si sarebbe certo immaginato che quei “particolari” – che nella versione 2.0 possiamo benissimo chiamare Big Data – nel calcio moderno sarebbero invece diventati cruciali nella scelta di un giocatore, e spesso determinanti per la vittoria o la sconfitta di un match. E l’analisi digitale di questi “particolari” ha fatto la fortuna di tre ragazzi di Chiavari – un paese di circa 30mila anime in provincia di Genova – abituati a “campi di pallone” e “scarpette di gomma dura”.

“Se un tempo, quando andavi a correre, eri attrezzato solo con le tue scarpe, oggi sembra impensabile fare qualsiasi sport senza scaricare sul proprio smartphone un’app che misura le tue performance. Il nostro intento è stato proprio quello di voler «misurare» ogni singola partita di calcio, in ogni parte del mondo”, racconta Matteo Campodonico, che nel 2004, insieme a Simone Falzetti e Piermaria Saltamacchia, ha fondato Wyscout, una piattaforma online che raccoglie video, dati, classifiche, contenuti del calcio internazionale per tutti gli addetti ai lavori dello sport più amato al mondo e a ogni livello di gioco.

L’intuizione, come spesso accade, nasce dalla passione. Matteo si trovava con un Direttore Sportivo italiano, a poche ore dalla fine della finestra di calciomercato, nei minuti cruciali per chiudere un trasferimento. Minuti in cui tra le pile dell’archivio del club non si trovava più il Dvd decisivo per l’acquisto del calciatore del momento. Che si fa? Il filmato del giocatore non venne trovato ma, allo stesso tempo, naque l’idea di quello che di lì a poco sarebbe diventato Wyscout, il più grande database online del calcio, con un fatturato atteso per il 2017 di circa 10,5 milioni di euro l’anno, usata da tutti i più grandi club al mondo, da giocatori, arbitri, Federazioni e procuratori sportivi come Jorge Mendes e Mino Raiola.

“Io e Simone abbiamo iniziato a filmare e a montare i video delle partite locali liguri, con una videocamera da 300 euro e un computer con Windows Movie Maker. Oggi lavoriamo con più di 900 club professionistici e oltre 20.000 professionisti, li supportiamo con prodotti innovativi e gestiamo relazioni in tutto il mondo”. Come è stato possibile? Gli ingredienti della storia sono semplici: “La voglia di costruire qualcosa di innovativo per uno sport che era la nostra passione, la condivisione tra management, dipendenti e partner, l’attenzione costante ai clienti e alle esigenze di un mercato in continua evoluzione”.

Matteo Campodonico con l’allenatore Claudio Lippi

Il primo vero aggancio nel calcio che conta è stato con il Genoa. Anche qui i contorni della favola c’erano tutti. Matteo e Simone, entrambi tifosi del club ligure, scrissero una lettera direttamente a Serse Cosmi, che al tempo allenava il Grifone. Il concetto di poter analizzare partite e giocatori sullo schermo del proprio Pc piacque subito e il giorno dopo furono chiamati dal club. I tre ragazzi compiono così il grande salto e quello che prima era solo un hobby divenne sempre più un lavoro a tempo pieno. “Dopo il Genoa ci ha chiamato anche la Samp, poi l’Udinese. E allora abbiamo preso coraggio: io chiesi ferie dal mio lavoro in banca e iniziai a girare le squadre in tutta Italia. Dopo quattro anni raggiungemmo buona parte dei club della serie A”.

“Nino capì fin dal primo momento / L’allenatore sembrava contento / E allora mise il cuore dentro le scarpe / E corse più veloce del vento”. Così Wyscout iniziò a volare. Nel 2008, quando tutto il mondo era alle prese con la più grande crisi finanziaria degli ultimi anni, uscì la prima versione online della Piattaforma Wyscout, che mise a disposizione le partite azione per azione. Dopo soli due anni l’azienda diventò davvero internazionale: oltre 100 club inglesi, spagnoli, tedeschi e greci iniziarono a usare Wyscout. Nel 2013 cominciò la produzione dei famosi Big Data, grazie al lavoro di oltre 200 football analysts recrutati in tempi record. Nel 2015 aprì la sede di Londra, crebbe la rete commerciale in tutti i principali Paesi e Wyscout Forum arrivò ad accogliere 120 club da tutto il mondo. Nello stesso anno la Confederazione Brasiliana del Calcio (CBF) firmò l’accordo con Wyscout per tutte le squadre, dalla serie A alla serie D. Oggi, a 10 anni dal lancio della Platform, viene inaugurata la sede di Shangai.

Il resto è storia dei nostri giorni. Matteo sa bene che il segreto è non fermarsi e continuare a innovare. E sono tante le idee che bollono in pentola: “Continuiamo a focalizzarci sullo sviluppo dei Big Data. Tra le novità a cui stiamo lavorando c’è quello di implementare il servizio anche su mobile con un’app dedicata e, soprattutto, di replicare il modello anche per gli altri sport”. Insomma, “un giocatore lo vedi dal coraggio. Dall’altruismo e dalla fantasia”. Ma anche dalle analisi di Wyscout.

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