Leader

5 lezioni di leadership dal miliardario fondatore della Nike

3. “Non dire mai alle persone come fare le cose”
Sono molte le regole infrante da Nike nella gestione tradizionale di un’azienda che prima di tutto ha imparato a farsi le ossa sul campo; a volte sbagliando o percorrendo strade meno battute. Emblematica una conversazione con il suo primo dipendente Johnson che veniva sballottato di frequente in tutto il Paese per seguire i piani audaci di Knight: “«È la cosa più folle che abbia mai sentito» commentò. «A prescindere dalla scomodità, a prescindere dalla follia di trascinarmi di nuovo sulla East Coast, ma che ne so io di come si dirige una fabbrica? Non saprei da che parte cominciare». Mi misi a ridere. Risi e risi. «Non sai da che parte cominciare?» Dissi. «Non lo sai? E quando mai qualcuno di noi l’ha saputo? »”. Eppure anni dopo, un famoso docente di economia aziendale della Harvard che studiava il caso Nike, racconta Knight, giunse a questa conclusione: “«Di solito» disse «quando un manager di un’azienda è in grado di ragionare sia tatticamente sia strategicamente, il futuro dell’azienda è in buone mani. Ma lei è veramente fortunato: più di metà dei Buttface ragionano così!»”. A Knight piaceva anche riassegnare i ruoli in azienda spostando un dipendente dal dipartimento legale al marketing, “per toglierlo dalla confortevole routine del lavoro, come amavo fare di tanto in tanto con tutti per evitare che si adagiassero”. Ma soprattutto: “Non dire mai alle persone come fare le cose. Dì loro cosa fare e ti sorprenderanno con la loro ingegnosità”.

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