Il premio Nobel per l’economia 2108 è stato assegnato oggi a due americani, William D. Nordhaus e Paul M. Romer, “per i loro studi su alcune delle questioni più urgenti del nostro tempo, sul come combinare una crescita sostenibile a lungo termine dell’economia globale con il benessere della popolazione”. E’ questa la motivazione sintetica fornita dalla Royal Academy svedese per spiegare la decisione di attribuire il premio ai due studiosi. Nello specifico, a Nordhaus il riconoscimento è andato per aver studiato l’interrelazione tra cambiamenti climatici ed economia a livello globale e a Romer per le sue ricerche sulle politiche che incoraggiano l’innovazione e la crescita a lungo termine.
Partendo dal presupposto che la natura impone i principali limiti alla crescita economica e la nostra conoscenza ci permette di gestire al meglio questi vincoli, quest’anno la Royal Swedish Academy of Sciences ha deciso di premiare William Nordhaus e Paul Romer perché hanno ampliato significativamente la portata dell’analisi economica costruendo modelli che spiegano come l’economia di mercato possa interagire con la natura e la conoscenza.
Paul. M. Romer, nato nel 1955 a Denver, nel Colorado, fino allo scorso giugno vice presidente della Banca Mondiale, con i suoi studi dimostra come la conoscenza possa fungere da motore della crescita economica a lungo termine. Finora si era enfatizzata l’innovazione tecnologica come principale driver nella crescita economica, senza capire però come le condizioni del mercato e le politiche economiche determinano la creazione di nuove tecnologie. Paul Romer ha dimostrato in che modo le manovre economiche possono influenzare la strategia delle imprese nell’innovazione.
La soluzione di Romer, pubblicata nel 1990, ha posto le basi di quella che oggi viene chiamata “teoria della crescita endogena”, una tesi sia concettuale che pratica, in quanto spiega come le idee siano diverse dagli altri beni e richiedano condizioni specifiche per prosperare nel mercato.
Le ricerche di Nordhaus, professore di Economia alla Yale University, riguardano invece le interazioni tra società e natura. Nordhaus ha intrapreso questi studi negli anni ’70, quando iniziava la preoccupazione per la combustione dei fossili, che stava portando al riscaldamento globale. A metà degli anni ’90 è stato il primo a creare un modello di valutazione integrato, ovvero un modello quantitativo che descrive l’interazione globale tra economia e clima, che mostra come l’attività economica interagisca con la chimica e la fisica sui danni causati dagli effetti del cambiamento climatico. Il modello di Nordhaus è ora ampiamente diffuso ed è usato per esaminare le conseguenze degli interventi sulla politica climatica, come ad esempio le tasse sulle emissioni di carbonio.
I vincitori si divideranno in parti uguali il premio in denaro che ammonta a 9 milioni di corone svedesi (circa 860.000 euro).
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