Leader

Il producer Under 30 che vuole scovare il nuovo Benigni

(Claudio Porcarelli)


Articolo apparso sul numero di ottobre 2018 di Forbes Italia. 

“Sono cresciuto a pane e televisione”. L’avventura professionale nel mondo della tv di Niccolò Presta, classe 1992, inizia ad appena 18 anni quando il papà Lucio regala a lui e alla sorella il 5% di quote della società di produzione da lui fondata, la Arcobaleno Tre. “All’epoca studiavo psicologia e ho iniziato la mia gavetta un po’ come tutti: portavo caffè, facevo fotocopie. Col tempo sono cresciuto e mi sono fatto le ossa. Nel 2016 mio padre mi disse: ‘Da questo momento la società la gestisci tu’”.

Gli studi e l’esperienza, maturata nel corso degli anni, nel dietro le quinte delle più grandi produzioni televisive e teatrali oltre che il suo lavoro costante in Arcobaleno Tre – società leader nel campo di management di artisti, produzioni e grandi eventi – lo hanno portato ad essere, a conti fatti, uno dei nuovi producer e agenti di spicco dello show business italiano. Anche se lui, ammette, da bambino, avrebbe voluto fare il poliziotto. “Ho realizzato che avrei voluto lavorare in questo mondo assistendo al Festival di Sanremo condotto da Bonolis nel 2005 e, in seguito, con la visione di Tutto Dante di Roberto Benigni. Da spettatore rimasi affascinato dalla sua tranquillità sul palco e, nell’arroganza dei miei 15 anni, decisi che avrei trovato il futuro Roberto Benigni”.

Del nuovo Benigni ancora niente, ma a soli 26 anni sono tante le produzioni di successo da lui curate. Come il riuscitissimo Ciao Darwin 7 – La Resurrezione del 2016, condotto da Paolo Bonolis, che “è stato un po’ il mio battesimo e anche un’edizione spettacolare”. Nemicamatissima con Lorella Cuccarini ed Heather Parisi, su Rai 1. Music, su Canale 5, sempre con Paolo Bonolis. Tante altre sono in arrivo. “Sto curando una nuova edizione di Scherzi a Parte con Bonolis, che partirà quest’autunno, oltre a un nuovo preserale con Teo Mammuccari”.

Anche i sogni di lungo periodo non mancano: “Mi piacerebbe un giorno poter partecipare alla produzione di Sanremo, il programma italiano per eccellenza. Ma anche ad Amici di Maria de Filippi, che per otto mesi dà grande visibilità a ragazzi di talento”. Se per qualche iniziativa all’estero c’è ancora tempo, Niccolò non lesina critiche al mondo dello spettacolo italiano, ritenendolo ormai privo di quello spirito pioneristico che ha caratterizzato la televisione di qualche anno fa. Ma ai giovani l’ottimismo non deve mancare: “Al contrario di quello che si pensa, nel mondo dello spettacolo ci sono tante occasioni per i giovani. Quello che posso consigliare è di studiare la storia della televisione. Non si può fare nulla di nuovo se non hai uno sguardo al passato e non sai come si faceva televisione un tempo”.

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