foto di Giancarlo Vinacci
Speciale Cars

Io e Volvo, in tour per l’Europa

foto di Giancarlo Vinacci
Giancarlo Vinacci, Asessore Economia del comune di Genoa.

Da sempre affascinato dalla tecnologia e incuriosito da tutto ciò che è innovazione, Giancarlo Vinacci, assessore allo sviluppo economico del Comune di Genova con un lungo trascorso da banchiere, ama “sia le straordinarie auto degli anni ’60, sia le ultime novità supertecnologiche”.

Cosa non deve mancare mai in un’auto?

La sicurezza prima di tutto. In pratica il motto di Volvo, poi il resto è subordinato all’utilizzo che si vuol fare.

In un’auto preferisce la sportività o l’eleganza?

Oggi esistono molte auto sportive ed eleganti, ne ho avute diverse e persevero. Tuttavia, riferendomi ai criteri del passato credo che una vera sportiva, benché possa essere elegante, fa molta fatica ad esser considerata anche comoda e da utilizzo per ogni occasione. Penso alla Jaguar E Type o alla Mercedes Pagoda, le auto che più ho amato e che ancora conservo. Eleganti nella linea e negli allestimenti, ma non adatte ad un abito lungo per la difficoltà a salire o scendere; oppure a un lungo viaggio, per la scarsa visibilità e un bagagliaio ristretto.

E come deve essere lo stile per un manager come lei?

Ho la mia età, guido da più di trent’anni, e posso dirle che i canoni sono profondamente cambiati.
Alla fine degli anni ’90 l’auto del banker o del manager, giovane e ancora senza famiglia, era un coupè o una cabrio. Ma quando arriva la famiglia la scelta va su station d’avanguardia, sportive ed eco come la nuova V60.

Che esperienza ha con le station wagon?

Fantastica. Con una Volvo 240 SW ho percorso in lungo e in largo l’Europa. Addirittura un viaggio fino in Cappadocia senza mai un problema. Poi ho avuto anche Audi e Range Rover. Non mi dispiace fare test…

E la sua prossima auto quale sarà?

Sto monitorando il mercato con attenzione. E se voglio abbinare la storica sicurezza degli svedesi nell’automotive, con comfort, spazio, eleganza e potenza del motore, dovrò tornare al primo amore: la Volvo.

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