È stata lanciata oggi dalle Nazioni Unite la settima edizione dell’annuale World Happiness Report con la classifica dei 156 Paesi valutati in base alla percezione della felicità dei propri cittadini. È di nuovo la Finlandia il Paese più felice del mondo: questo è quanto emerge dai dati raccolti dal 2016 al 2018 dalla società di consulenza e statistica Gallup.
Redatto da Jeffrey Sachs, John Halliwell e Richard Layard, con il supporto di diversi ricercatori indipendenti, il rapporto è stato prodotto dal Sustainable Development Solutions Network (SDSN) in partnership con la Fondazione Ernesto Illy.
Nella top ten si ritrovano i Paesi che già gli scorsi anni hanno occupato i primi posti della classifica: seguono la Finlandia nell’ordine Danimarca, Norvegia, Islanda, Olanda, Svizzera, Svezia, Nuova Zelanda, Canada e Austria. L’Italia è al 36esimo posto, in netta salita rispetto al 47esimo posto dello scorso anno.
Il rapporto analizza l’evoluzione dei livelli di felicità registrati dal 2005-2006, anno in cui Gallup ha iniziato a raccogliere i dati e risultano di più i Paesi che hanno acquisito posizioni rispetto a quelli che le hanno perse.
In generale, però, tenendo in considerazione la crescita della popolazione, il livello di felicità nel mondo è calato negli ultimi anni. È aumentato il livello di “emozioni negative”, tra cui preoccupazione, tristezza e rabbia, specialmente in Asia e Africa, ma più recentemente anche altrove.
Tra i 20 Paesi che hanno acquistato più posizioni rispetto ai dati 2005-2008, 10 si trovano in Europa Centrale e Orientale, 5 sono nell’Africa subsahariana e 3 in America Latina. I 10 Paesi con il più marcato declino sono quelli in cui ci sono state combinazioni di fattori economici politici e sociali negativi: i cali più marcati sono stati in Yemen, India, Siria, Botswana e Venezuela.
Il World Happiness Report quest’anno si concentra sulla relazione tra felicità e comunità, come la felicità si è evoluta negli ultimi 12 anni, con uno speciale focus sulla tecnologia, le norme sociali, i conflitti e le azioni di governo che hanno condotto a tali cambiamenti. Uno dei capitoli del rapporto in particolare si concentra sulla generosità e la partecipazione degli individui alla società, per dimostrare quanto la partecipazione elettorale, i big data, l’uso di Internet e le dipendenze incidano sul livello di felicità percepito.
Il World Happiness Report, prodotto dal Sustainable Development Solutions Network (SDSN) con il supporto della Fondazione Ernesto Illy, è redatto dal professor John F. Helliwell dell’University of British Columbia and the Canadian Institute for Advanced Research; dal professor Richard Layard, condirettore del Well-Being Programme presso il Centre for Economic Performance della LE; e il professor Jeffry Sachs, direttore del SDSN e del Center on Sustainable Development dell’Earth Institute.
“Il mondo sta cambiando molto velocemente”, ha detto il professor John Helliwell co-autore del rapporto. “Il modo in cui le comunità interagiscono tra loro, nelle scuole, negli ambienti lavorativi, nei vicinati o nelle interazioni sui social media ha degli effetti profondi sulla felicità nel mondo”.
Il rapporto si compone di diversi capitoli. Il capitolo scritto dal professor Jeffrey Sachs, direttore del Sustainable Development Solutions Network, si concentra sull’epidemia di dipendenze e infelicità degli Stati Uniti, un Paese che nonostante la sua ricchezza ha visto crollare il livello di felicità dei propri cittadini. “Il rapporto di quest’anno fornisce una serie di elementi che dovrebbero far riflettere su quanto le dipendenze stiano causando infelicità e depressione negli Stati Uniti”, ha detto Sachs. “Le dipendenze possono essere di vari tipi: dall’abuso di sostanze al gioco d’azzardo, fino all’utilizzo incontrollato dei media digitali. L’uso compulsivo di sostanze e comportamenti di dipendenza stanno causando grave infelicità. I governi, le comunità e le aziende dovrebbero utilizzare questi indicatori per mettere in pratica nuove politiche finalizzate a superare queste fonti di infelicità”.
Secondo il professor Sachs, “il World Happiness Report e il Global Happiness and Policy Report offrono ai governi mondiali e ai cittadini l’opportunità di ripensare le politiche pubbliche e le scelte di vita individuali al fine di migliorare il livello di felicità e benessere dei singoli. Siamo in un’era di tensioni crescenti ed emozioni negative, come dimostrato dalla ricerca, e questi risultati fanno emergere questioni urgenti che devono necessariamente essere affrontate”.
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