A cura di Stefano Trifirò e Mariapaola Rovetta dello Studio Trifirò & Partners.
Il riscatto del corso di laurea è un istituto che permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del corso di studi.
Si tratta di uno strumento che permette di trasformare gli anni di studio in anzianità contributiva, attraverso l’erogazione di un contributo economico, che può essere utilizzato solo da chi ha effettivamente conseguito il titolo di studio, laurea o un titolo equiparato.
Una precisazione, però, va subito fatta: il riscatto della laurea non può superare i cinque anni del percorso studi. Dunque sono esclusi gli anni di fuori corso.
Il riscatto della laurea conviene?
Attraverso il riscatto della laurea, dunque, c’è innanzitutto un vantaggio, in quanto aumenta l’anzianità contributiva, ma non solo, perché vi è anche un aumento del capitale accumulato che determina, a sua volta, un aumento dell’importo dell’assegno pensionistico.
Riscatto della laurea: come funziona e chi può chiederlo
Con il Decreto – Legge 28 gennaio 2019 n. 4, il noto “decretone” di cui si sta ampiamente discutendo anche attraverso i media, in quanto riporta le Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, è stato introdotto il cd. Riscatto laurea agevolato.
Più precisamente, l’art. 20 del Decreto prevede la facoltà per coloro che sono privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, e che non sono già titolari di pensione, di riscattare, in tutto o in parte, i periodi di studio.
Può essere riscattato l’intero periodo, oppure i singoli periodi.
L’agevolazione consiste nella possibilità di detrazione fiscale per detti soggetti di un importo pari al 50% con una ripartizione in cinque quote annuali di pari importo.
Inoltre, il versamento dell’onere può essere effettuato in un’unica soluzione, oppure in un massimo di 60 rate mensili, ciascuna di importo non inferiore a € 30,00, senza applicazione di interessi per la rateizzazione.
Altre novità di rilievo consistono nella possibilità per i lavoratori del settore privato di essere sostenuti dal datore di lavoro in caso di riscatto, anche con la forma del premio di produzione, e la possibilità di accedere a tale istituto anche per gli inoccupati che, al momento della domanda, non sono mai stati iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non hanno iniziato alcuna attività lavorativa, nè in Italia, nè all’estero.
Da ultimo, è prevista l’età massima di 45 anni per poter sfruttare i vantaggi conseguenti al riscatto degli studi.
Quanto costa il riscatto della laurea
Detto in parole semplici, gli under 45, in possesso di una laurea, potranno riscattare gli anni di studio universitari pagando una somma forfettaria di circa € 5mila all’anno per riscattare al massimo 5 anni di contributi per la pensione.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .