Non era un segreto per nessuno che l’arte impressionista fosse in prepotente crescita, ma 110,7 milioni di dollari battuti ieri da Sotheby’s per un Claude Monet sono il record assoluto per un’asta dedicata all’ambita corrente artistica.
E se questo e altri capolavori fossero sfuggiti a uno di voi perché volevate tanto andare da Christie’s, da Sotheby’s e da Phillips, ma vi mancavano… come dite? i soldi?, ma no… vi mancavano le parole. Il vocabolario adatto insomma.
Ammettiamolo: per non passare da provinciali in gita a New York, a Londra o a Hong Kong, tutti ci siamo privati del piacere di fare la nostra bid. La nostra cosa?
Ecco allora il glossario minimo, internazionale, per non sfigurare mai e aggiudicarvi il vostro lotto preferito. Quanto al denaro, quello è relativo; è un bene tipografico: si è sempre stampato e sempre si stamperà…
As is: vuol dire, terra terra, come visto e piaciuto. Significa che il lotto presentato (un dipinto, una scultura, un orologio, un mobile) è offerto nelle condizioni in cui si trova, imperfezioni incluse.
Bid: la vostra offerta per un lotto specifico. Questo fa di voi, automaticamente un bidder.
Consignor: se invece siete quelli che vogliono vendere un oggetto, e lo avete affidato alla casa d’Aste. Potete mantenere anche l’anonimato, sul catalogo, apparendo come designation. Se non volete rivelarvi, una formula è “Property of a Distinguished European Collector”. Se siete europei, ovviamente…
Auctioneer: è il banditore d’asta. Il regista sul podio che annuncia i lotti e gestisce la gara. Potrà farvi felici o tristi. Voi altrettanto lui…
Paddle: la paletta, l’oggetto con un numero impresso e che vi permette, seduti in sala, di avanzare la vostra bid per il lotto. Il numero consente al banditore di riconoscervi e recepire la vostra offerta. Insomma il paddle è il vostro avatar, scaramanzie incluse.
Bid increment: è la quota minima decisa dal banditore, in genere il 10%, per alzare la posta di un’offerta. Se poi volete strafare alzate a piacere, ma attenti a fare bene i conti…
Gavel: il piccolo martello che il banditore usa per assegnare il lotto, non prima di aver annunciato il:
Fair Warning: un educato avvertimento che l’offerta al momento più alta sta per aggiudicarsi il lotto. Con il fair warning il banditore solleva il gavel, e da quell’istante vi resta poco tempo, diciamo meno di un minuto, per alzare il vostro paddle, offrire di più e aggiudicarvi il lotto. Oppure arrendervi. Oppure guardarvi attorno con aria sorniona, come a dire, non m’interessava affatto…
Quando il gavel si abbatte (in gergo si dice che il lotto è stato knocked down) sancisce due cose, l’assegnazione del lotto e la determinazione del prezzo, che si dirà:
Hammer Price: al quale vanno aggiunte le tasse e le commissioni. Per cui non andate a contendere un Monet con 110 milioni di dollari puliti puliti, perché potrebbero non bastarvi.
Lot: è il lotto, si dice al singolare è riguarda sia pezzi singoli che multipli.
Provenance: è la storia dell’oggetto offerto nel lotto. Dice quanti e (a volte) quali proprietari ha avuto. E’ la garanzia che l’oggetto non abbia punti oscuri nel proprio passato. Informazioni sulla provenance le trovate nel catalogo dell’Asta o posso essere descritte a voce, molto rapidamente, dal banditore poco prima di dare inizio alla gara.
Reserve price: è il valore minimo dell’oggetto, concordato tra la proprietà attuale e la casa d’Aste. Se non viene raggiunta un’offerta superiore, l’oggetto rimane invenduto.
Bought-in: si dice quando un lotto non raggiunge il reserve price o non riceve alcuna offerta. In questo caso si dice anche che il lotto è:
Burned: bruciato. Non è una bella cosa, se siete quelli che vendono. Il vostro oggetto è sotto i riflettori e i collezionisti son gente di buona memoria. Potrebbe passare molto tempo prima che riusciate a venderlo.
White Glove Sale: è l’opposto del bought-in. Si verifica quando tutti i lotti di un’asta sono venduti con successo.
Infine, non dimenticate mai che l’opera è la creazione di qualcuno, per questo è stata istituita la:
Artist Resale Right (or Droit de Suite): sono i diritti da pagare all’artista (o ai suoi eredi) che ha realizzato l’opera, che sia in vita o scomparso da 70 anni al momento dell’asta. Vigente in Europa, non negli Stati Uniti d’America.
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