Skin
Covid simulazione supercalcolo
BrandVoice

La lotta ai cambiamenti climatici passa anche dalla gestione dei dati

(Shutterstock)

Cresce la domanda di servizi cloud e internet e con essa la necessità di servirsi di data center dalle prestazioni sempre più competitive. Ma mentre l’evoluzione tecnologica viene accolta con entusiasmo dalle aziende, il conseguente aumento esponenziale del consumo energetico è un rischio per l’ambiente.

Secondo lo studio “Valutazione dell’impronta globale delle emissioni ICT: tendenze verso il 2040 e raccomandazioni” pubblicato sulla rivista Journal of Cleaner Production, infatti, l’impatto del settore ICT sulle emissioni globali di gas serra arriverà a pesare per il 14% entro il 2040. Un’attenzione particolare va rivolta ai data center che, sempre sulla base dei dati elaborati dalla ricerca, si stima rappresenteranno la causa del 45% delle emissioni dell’intero comparto tecnologico già nel 2020.

Il futuro dei data center è green

Fortunatamente, i crescenti sforzi a livello globale per ridurre il consumo di energia, nonché le emissioni di carbonio, inducono all’adozione di infrastrutture tecnologiche sempre più efficienti dal punto di vista energetico. E i data center diventano green.

Consapevoli di questa grande responsabilità, i fornitori di servizi digitali si stanno indirizzando verso la realizzazione di data center a basso impatto ambientale, in grado non solo di ridurre i consumi energetici dei server, ma anche i consumi degli impianti di condizionamento, necessari per moderare la notevole quantità di calore prodotta dalle macchine, garantendone così il funzionamento.

 Il Global Cloud Data Center di Aruba abbatte le emissioni di CO2

Aruba, impegnata da sempre nel proporre alle aziende soluzioni digitali ad alta prestazione senza per questo tralasciare la propria responsabilità sociale, non poteva esimersi dall’accettare la sfida per abbattere le emissioni di CO2 e tagliare i costi energetici legati all’operatività dei data center.

Con l’obiettivo di raggiungere la massima efficienza a zero impatto ambientale, Aruba propone il suo modello di data center green che trova concretizzazione nel Global Cloud Data Center, il data center campus più grande d’Italia, vicino Milano, che utilizza energia rinnovabile autoprodotta in loco e quando necessario utilizza energia con certificazione di Garanzia di Origine (GO) ossia proveniente da fonti rinnovabili.

Per quanto riguarda l’autoproduzione, nel campus tecnologico Global Cloud Data Center sono presenti sia una centrale idroelettrica di proprietà, sia numerosi pannelli fotovoltaici che ricoprono gran parte delle pareti: è anche da queste fonti che si garantisce parte dell’approvvigionamento “intelligente” e sostenibile di energia.

Se si considera la produzione di energia – dice Gabriele Sposato, Direttore Marketing di Aruba – nelle fasi di trasformazione e di trasporto se ne perde il 30/40%: questo viene meno con la produzione in loco, e a parità di costi. Per le aziende che consumano grandi quantità di energia, quindi, dovrebbe essere obbligatorio guardare alle forme di autoproduzione o, dove non possibile, quantomeno alla cogenerazione ad alto rendimento.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .