Quella della casa automobilistica Bugatti è una storia agrodolce, soprattutto se vista sotto il punto di vista di Romano Artiroli, l’imprenditore italiano, grande appassionato e conoscitore di auto sportive che, nel 1987, su consiglio di Ferruccio Lamborghini e dall’ingegnere Paolo Stanzani (ex direttore tecnico della Lamborghini e padre della Countach), decide di acquisire Bugatti, diventandone amministratore delegato. Quella guidata da Artiroli è la Bugatti che costruisce una delle sportive più iconiche e apprezzate della storia del marchio: la EB 110.
Purtroppo per Artiroli le elevate spese sostenute per lo sviluppo della EB 110 e per il prototipo della EB 112, mai prodotto il serie, portarono la società ad una sovraesposizione finanziaria che costrinse la compagnia a cessare la produzione e a chiudere i battenti. Correva l’anno 1995. Tre anni più tardi, nel 1998, il Gruppo Volkswagen rileva il marchio.
Oggi la Bugatti è un’azienda appartenente al Gruppo Volkswagen che produce esclusivamente hypercar di lusso ad altissime prestazioni e a tiratura limitata, come la Chiron. Auto destinate a presenziare eventi prestigiosi ed esclusivi, proprio come il concorso di eleganza di Pebble Beach, ossia l’appuntamento più glamour dell’anno e la rassegna più importante per le auto classiche, ma anche per le hypercar.
La Bugatti, in occasione di questa importante manifestazione, ha presentato la Centodieci, un’hypercar realizzata per omaggiare la gloriosa EB110 degli anni ’90. L’azienda controllata dal Gruppo Volkswagen ha in qualche modo voluto ristabilire quel fil rouge con il passato che forse negli ultimi anni era venuto un po’ a mancare.
La Centodieci è, come da tradizione, una vettura incredibilmente potente ed esclusiva. Pur essendo realizzata sfruttando la base tecnica della Chiron, i progettisti ed i designer della casa hanno fatto di tutto per fissare gli stilemi che hanno reso celebre la EB110 e riproporli in chiave moderna. Ed effettivamente la Centodieci assomiglia alla “vecchia” EB110, a partire dalla mascherina a ferro di cavallo, alle prese d’aria anteriori. Richiamano la EB110 anche le prese d’aria posizionate dietro i finestrini, che caratterizzano molto il profilo laterale. Sono invece completamente diversi i fari, che sulla Centodieci sono molto sottili.
Sotto il cofano della Centodieci troviamo lo stesso 16 cilindri quadri-turbo da 8 litri della Chiron, che però è stato ulteriormente messo a punto. La potenza erogata è di 1600 CV, che assicura una velocità massima di 380 km/h (limitata elettronicamente) e uno scatto da 0 a 100 di 2,4 secondi. Gli ingegneri hanno inoltre alleggerito di 20 kg la vettura (l’ago della bilancia si ferma a 1808 kg), a tutto vantaggio della guidabilità.
Per avere questa Centodieci che ha un forte retrogusto con l’iconica EB110, servono 8 milioni di euro (a cui bisogna aggiungere le tasse), inoltre bisognerà aspettare due anni. La produzione è limitata a dieci esemplari che, ovviamente, sono stati già tutti venduti.
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