Il premio Nobel per l’economia è stato assegnato congiuntamente agli economisti Abhijit Banerjee, Esther Duflo (la più giovane economista premiata nella storia del Nobel, nata nel 1972) – docenti del Massachussets Institute of Technology (Mit) e Michael Kremer, professore ad Harvard.
Nelle motivazioni si legge che il premio è stato assegnato «per l’approccio sperimentale nella lotta alla povertà globale». Nel volume di anni fa di Duflo e Banerjee (due teste pensanti che si sono innamorati e sposati, due Nobel in famiglia non succede quasi mai) – Economia dei poveri. Capire la natura della povertà per combatterla (Feltrinelli, 2012) – i due economisti dimostrarono come “sporcarsi nel mani” sul territorio, in Africa, insieme alle organizzazioni umanitarie, abbia molto senso.
La loro testimonianza è cruciale: “Partiamo dagli aspetti essenziali della vita familiare: cosa comprano, se mandano a scuola i figli, come provvedono alla loro salute, quanti bambini decidono di avere, passando all’esame del modo in cui mercati e istituzioni si pongono rispetto ai poveri: possono avere soldi in prestito, possono risparmiare, possono avere una assicurazione contro i rischi che corrono?” Si dà importanza alla realtà di ogni giorno. Economia dello sviluppo in questo caso significa proprio andare dentro le cose. Un esempio? Contro ignoranza e inerzia servono gli incentivi corretti. Duflo ha sperimentato come regalare a ciascun genitore che vaccinava il figlio un chilo di lenticchie portava ad aumentare esponenzialmente il grado di successo della campagna.
Perché, per esempio, un uomo che vive in Marocco, sottoalimentato, si indebita a tassi iperbolico per comprare un televisore? Perché gli indigenti dello stato indiano del Maharashtra spendono il 7% del loro bilancio alimentare in zucchero?
Duflo, già vincitrice nel 2010 della medaglia Clark per la più promettente economista sotto i 30 anni, dopo la crisi finanziaria, su la voce.info spiegò come la finanza avesse sottratto talenti agli altri settori dell’economia reale. Questo premio Nobel assegnato a Duflo, Banerjee e Kremer speriamo possa indurre qualche talento ad occuparsi di come affrontare concretamente la povertà nel mondo. Ne beneficeremmo tutti quanti.
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