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Diversity & Inclusion a sostegno delle aziende

Francesco Reale, segretario generale di Fondazione Adecco per le Pari Opportunità

Dal numero di ottobre di Forbes Italia

Il tema dell’inclusione e del valore della diversità si è imposto in anni recenti con un ruolo di centralità all’interno delle aziende. Tanto che un report pubblicato da Boston Consulting Group nel 2019 ha rivelato che il 98% delle aziende nel mondo ha investito in qualche misura per interventi a sostegno della Diversity & Inclusion.

All’inizio del millennio il tema era invece molto meno attuale, eppure proprio nel 2001 nasceva quella che può essere considerata uno dei pionieri tra i portavoce della diversità in azienda: la Fondazione Adecco per le Pari Opportunità.

“La Fondazione è l’espressione più diretta dell’intero Gruppo Adecco”, spiega Francesco Reale, segretario generale di Fondazione Adecco per le Pari Opportunità. “Aiutiamo le aziende a comprendere il ruolo dell’inclusione e della diversità perché le abbiamo vissute dapprima all’interno del nostro gruppo. E se anche oggi le aziende sono molto aperte su questi temi, in molti casi non sanno come fare, come declinare i progetti sui loro dipendenti. E noi su questo lavoriamo: le aiutiamo a costruire percorsi di inclusione che funzionino, fornendo un accompagnamento al mondo del lavoro che favorisca un inserimento di successo.

La Fondazione  si occupa di numerosi temi: donne vittime di violenza, persone con disabilità fisica o psichica, rifugiati (ad esempio con il progetto “Safe In” rivolto ai titolari di protezione o ai richiedenti asilo)e i Neet (i giovani non impegnati né nello studio né nel lavoro e nemmeno nella formazione).

“Un altro fronte, reso possibile dal dialogo privilegiato con le aziende, è quello di supportare il sistema laddove esistano casi di carenza di determinate professionalità, ossia quando il lavoro c’è ma non ci sono le persone in grado di effettuarlo”, dice ancora Reale, “con la creazione di business plan dedicati agli antichi mestieri”. Ambiti quali la pelletteria, attraverso ad esempio la formazione dei rifugiati laddove gli artigiani vengono a mancare, e tanti altri casi dove le competenze pregresse delle persone si rivelano un valore aggiunto. Anche i talenti vengono valorizzati in azienda. Ad esempio quelli di persone autistiche ad alto funzionamento, che possono offrire alle imprese doti di attenzione molto più alta rispetto a quelle della media del gruppo di lavoro.

“Un progetto ha successo quando le aziende comprendono quanto il clima aziendale ne tragga giovamento. Si realizzano storie di inclusione molto belle, con risultati apprezzabili anche in termini di motivazione dei dipendenti, che a loro volta si traducono in un miglioramento delle performance aziendali”, prosegue Reale.

L’intervento di Fondazione si snoda dunque in due direzioni: verso le aziende e verso i beneficiari.

“I beneficiari vengono accompagnati al mondo del lavoro. Anche con un successivo tutoraggio che permette alle aziende di non sentirsi sole nel gestire le situazioni. Al tempo stesso, si lavora sul team che accoglierà la persona”.

Il lavoro è la vera forma di inclusione sociale, restituisce dignità alle persone e le aiuta a regolarizzare la propria vita, ma porta anche valore alle aziende stesse.

Fondazione Adecco e Forbes hanno collaborato per la realizzazione di un White paper su Diversity & Inclusion, scaricabile sul sito della Fondazione, all’interno del quale è possibile approfondire ulteriormente il tema.

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