Smart Mobility

Cosa fa Via Transportation, la società da $ 2,25 miliardi finanziata anche da Exor

Articolo apparso sul numero di luglio 2020 di Forbes. Abbonati

“In questo momento straordinariamente impegnativo, è più importante che mai lavorare con determinazione per un futuro innovativo e sostenibile oltre questi giorni difficili”. Le parole di John Elkann si riferiscono a un importante investimento che Exor, la holding famiglia Agnelli da lui presieduta, ha concluso proprio in questi mesi. Si tratta di un finanziamento di serie E da 200 milioni di dollari per rilevare l’8,87% di Via Transportation, società newyorkese di infrastrutture digitali per la mobilità pubblica, fondata nel 2012 dagli imprenditori israeliani Daniel Ramot e Oren Shoval, specializzata in particolare nel ride sharing. Tra i nuovi investitori che hanno partecipato al round ci sono Shell, Macquarie Capital e Mori Building, insieme agli esistenti Pitango, 83North, Hearst Ventures, Ervington Investments, Planven Ventures, Broadscale Group e RiverPark Ventures. Dopo quest’ultima raccolta di capitali la società, che ha raggiunto una valutazione 2,25 miliardi di dollari ed è già presente in 70 città di 20 Paesi, svilupperà in maniera più capillare il suo modello di mobilità sostenibile.

Ma come funziona nel dettaglio? Alla base di tutto, ed è la vera risorsa della startup, c’è la piattaforma software sottostante che vende alle città e alle autorità di trasporto, per aver una migliore gestione delle proprie navette. L’algoritmo consente infatti di far incontrare in tempo reale più passeggeri che vanno nella stessa direzione, mettendo a disposizione un servizio di autobus economico con tempi di percorrenza simili a quelli di un taxi privato. Via, che impiega circa 700 persone, ha in programma di utilizzare la maggior parte di fondi appena ricevuti per espandere le partnership in tutto il mondo. Oggi, la piattaforma è utilizzata da oltre 100 partner, tra cui città come Los Angeles e Cupertino, in California e altre metropoli in Europa. Arriva Bus Uk è una società che fa parte della galassia del colosso ferroviario tedesco Deutsche Bahn che la utilizza per un servizio di primo e ultimo miglio per collegare i pendolari nel Regno Unito. Ma anche la città di Berlino, altro partner di Via, ha convertito il suo trasporto di 120 navette in un servizio notturno che fornisce transito gratuito agli operatori sanitari che viaggiano da e verso il lavoro.

Chris Snyder, ceo ViaVan. April Berlin. Photo: Stefan Wieland

In tutto questo, il tassello fondamentale nel business di micromobilità di Via, è la joint venture europea con Mercedes-Benz, ViaVan. Un servizio che sta rimodellando la mobilità urbana, da un rigido sistema di percorsi e orari fissi a una rete completamente dinamica e “su misura”. Gli algoritmi sono un mix che uniscono il trasporto pubblico alla comodità di un’auto privata, con l’obiettivo di portare le persone nel modo più rapido, economico e rispettoso dell’ambiente possibile. E mai come nel periodo di crisi che stiamo vivendo queste modalità di spostamento sono diventate cruciali. “Crediamo che in futuro sempre più persone si affideranno a un trasporto più sostenibile, e quindi a una mobilità in sharing ed elettrica”, dice Chris Snyder, ceo di ViaVan. “La pandemia ha solo accelerato la spinta all’innovazione che era presente già da prima. La vera questione ora è rendere più sicuri questi servizi”.

E infatti ViaVan è già un passo avanti. Durante la crisi da coronavirus, ha lanciato a Londra un nuovo servizio per i dipendenti del sistema sanitario inglese, in collaborazione con Stagecoach, il più grande operatore di autobus della Gran Bretagna. Attraverso un’app, i lavoratori sono in grado di prenotare un posto, in base alle proprie esigenze, fino a una settimana in anticipo, tenere traccia del loro autobus e modificare o annullare la prenotazione. L’utente seleziona la posizione desiderata per il ritiro e la riconsegna e verranno poi abbinati a un mezzo di trasporto con la capacità pienamente conforme alle norme di distanziamento sociale. E, infine, viene indirizzato verso una vicina “fermata dell’autobus virtuale” per il prelievo, consentendo in questo modo viaggi condivisi rapidi ed efficienti senza troppe e inutili deviazioni.

Nei piani futuri dell’azienda c’è quindi l’espansione geografica, a partire da Italia e Spagna: “Siamo in stretto contatto con le città e stiamo dialogando con le autorità di trasporto pubblico per avviare partnership che permettano di lanciare soluzioni più flessibili, efficienti e sicure attraverso l’utilizzo della nostra tecnologia”, rivela Anthea Greco, responsabile dell’espansione geografica di ViaVan nel nostro Paese.

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