Smart Mobility

La sostenibilità si muove su due ruote, grazie alla startup di un under 30

Articolo apparso sul numero di luglio 2020 di Forbes. Abbonati

Spirito di adattamento e tempestività sono essenziali per superare le sfide di ogni giorno nel mutevole mondo del lavoro. Giuliano Blei, il 29enne fondatore e ceo del servizio di micromobilità elettrica in sharing GoVolt, queste qualità, le ha sfruttate per navigare le acque turbolente della pandemia, smussando gli angoli alla sua startup e arricchendo nella sostanza il business. Appena è scoppiata l’emergenza da coronavirus ha subito capito che lo sharing non avrebbe avuto vita facile e, considerato il decremento sostanziale del fatturato del settore, ha deciso di offrire l’utilizzo dei suoi scooter al prezzo simbolico di 3 centesimi al minuto. Tempestività.

E così, il focus si è spostato sul noleggio a medio termine: “A marzo, in sole due settimane, abbiamo chiuso un’importante accordo con Domino’s Pizza, dandogli in locazione 32 scooter, distribuiti sui diversi punti vendita milanesi dell’azienda”. Poi sono arrivate altre partnership con privati e con aziende come Ciccio Pizza, Salvatore Marigliano, Emergenza Milano Soccorso. “Abbiamo praticamente ricostruito la base di fatturato persa dallo sharing”. Eppure, nonostante la parziale riconversione del modello di business, ancora non bastava a tenere in vita la startup. “Con gli asset in nostro possesso, l’unica attività che potevamo avviare rapidamente e che avrebbe avuto un buon livello di trazione era quella delle consegne a domicilio per conto terzi”. Spirito di adattamento.

Per differenziarsi dalle tante multinazionali di delivery, “abbiamo deciso di gestire il volume organico di ordini ricevuto dagli esercizi commerciali del territorio, offrendo un servizio di alta qualità a un semplice prezzo orario, senza commissioni variabili sul valore della merce consegnata”. In pochi giorni è stato chiuso un accordo di sub-appalto con iCarry per effettuare le consegne a domicilio per conto delle farmacie convenzionate con Pharmercure. “Il primo di ormai oltre 40 clienti”, precisa. Per il 2020 è previsto lo sviluppo del business esclusivamente su Milano, città con il più alto tasso di adozione di servizi tecnologici in Italia, e la ricerca di finanziamenti per aumentare il livello di differenziazione dai competitor, incrementare il numero di veicoli dispiegati sul territorio e continuare a migliorare l’infrastruttura tecnologica.

Ma se in questi mesi GoVolt si è trasformata tanto, la vita di Giuliano non è cambiata di una virgola. Almeno, così dice: “Mi svegliavo presto tutte le mattine e andavo in ufficio all’alba per allenarmi nella palestra temporanea che abbiamo realizzato in magazzino. Lavoravo tutto il giorno e la sera tornavo a casa, routine che seguo religiosamente praticamente tutti i giorni, ormai da tre anni”. E, paradossalmente, la pandemia non ha fatto altro che rinsaldare la chimica del team: “Sono estremamente fiero dell’incredibile affiatamento dei miei ragazzi durante gli ultimi mesi. L’azienda non ha chiuso nemmeno un giorno e nessun dipendente è stato messo in cassa integrazione. Usciamo dalla pandemia rinvigoriti, con la nuova e altamente redditizia linea di business di delivery, con il segmento dei noleggi a medio termine fortemente potenziato e, soprattutto, con un fatturato che già a giugno supererà quello di fine 2019”. Inoltre, dopo la concessione ottenuta del Comune di Milano per la sua flotta di monopattini in sharing, GoVolt resta l’unica azienda in Italia in possesso delle licenze necessarie per offrire servizi di sharing per scooter e monopattini, oltre al delivery, il tutto nella stessa città. L’obiettivo di Giuliano è andare a break-even nel 2021 e rendere l’attività sostenibile a tal punto da replicarla facilmente in diversi capoluoghi italiani nel breve e nelle città europee nel medio termine. “Il sogno di lungo termine rimane la quotazione”.

Traguardi tutt’altro che irraggiungibili, dal momento che l’intero comparto della smart mobility, spinto da un ritrovato interesse per la sostenibilità, sembra essere oggi un driver di crescita per ogni metropoli che si rispetti. La mobilità del futuro sarà elettrica e sempre più condivisa: “Molti benzinai implementeranno stazioni di ricarica per veicoli elettrici e a tendere rimpiazzeranno i distributori di benzina con colonnine o battery wall. Nel lungo termine sono convinto invece la mobilità si sposterà in aria, con i droni elettrici che la faranno da padrone”.

E Giuliano si sta già attrezzando: “In città mi sposto in scooter elettrico o monopattino. Non possiedo un’auto e non intendo possederne una, a meno che non sia totalmente elettrica. Sono riuscito a convincere anche mio padre a prenderne una ibrida”. Non esattamente quello che sperava, ma come si dice a Milano: piutost che nient, l’è mei piutost!

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