Investments

Il real estate dopo Covid visto dalla prospettiva del crowdfunding immobiliare

Giacomo Bertoldi, ceo di Walliance (Courtesy Walliance)

Articolo pubblicato su Forbes Italia di settembre 2020

Il 2019 è stato un anno record per gli investimenti nel mercato immobiliare italiano, con 12,3 miliardi di euro impiegati, come recita una recente ricerca a cura di Nomisma. Tutto faceva presagire prospettive rosee anche per il 2020, ma la crisi economica innescata dal Covid-19 ha cambiato le carte in tavola e gli operatori del settore si sono dovuti confrontare con uno scenario inedito e per certi versi imprevedibile. Per comprendere quali dinamiche possano intervenire sul mercato, abbiamo chiesto un parere a una realtà che lo interpreta da una prospettiva fuori dagli schemi canonici: Walliance, piattaforma italiana di investimenti immobiliari online specializzata nel real estate crowdfunding. A rispondere alle domande di Forbes Italia è il ceo Giacomo Bertoldi.

L’attualità ci porta a riflettere su quella che è e che è stata l’emergenza Covid-19. Da conoscitore del settore, il coronavirus come ha impattato le prospettive del mercato immobiliare, sia in chiave immediata che prospettica?

Le prospettive del mercato stanno radicalmente cambiando soprattutto nel comparto commerciale e terziario. Il modo in cui verranno utilizzati gli uffici condivisi, e la richiesta di spazi commerciali di medie e grandi dimensioni, tenderanno ad indebolirsi: il primo in virtù della riconosciuta capacità delle persone di lavorare in smart working, per la seconda in virtù della crescita dell’e-commerce e quindi della minor necessità espositiva dei negozi.

In riferimento invece al mondo del real estate crowdfunding?

Il real estate crowdfunding sta attraversando una forte crescita, malgrado la pandemia, che sta preoccupando ancora diversi investitori, e nonostante il fatto che molti di questi siano in attesa delle exit delle prime operazioni nelle quali hanno già investito, per poter investire nuovamente.
È evidente come il mercato immobiliare rimanga un pilastro importante a livello italiano ed Europeo e in quanto tale, riconosciuto dagli investitori immobiliari.

Walliance come ha vissuto questi mesi?

Walliance ha pubblicato tre progetti immobiliari in piena pandemia, tutti finanziati in poche ore. Il network di investitori ha dato fiducia alla nostra struttura ed è particolarmente attento alle variabili rischio-rendimento-durata quanto alla diversificazione in prime e secondary locations in Italia e all’estero.
Abbiamo ascoltato attentamente il nostro network di investitori attraverso specifiche survey rilasciate in momenti diversi tra marzo, maggio ed il mese di luglio ed abbiamo dunque proposto loro unicamente progetti immobiliari in linea con le richieste. Lo stesso strumento di ricerca lo abbiamo anche utilizzato per capire come fossero mutate le esigenze dei nostri utenti. Ci siamo chiesti: Come vorrebbero sentirsi quando decidono di investire, quando investono e dopo che hanno investito? Di quali nuove funzionalità avrebbero bisogno?
Ci siamo concentrati quindi sull’esperienza di consumo sfruttando a pieno questo periodo per dedicarci alla vetrina più importante di quella che è la nostra attività: la nostra piattaforma. Infatti, anche se Walliance è rimasta e rimarrà sempre Walliance, abbiamo deciso di lanciare contemporaneamente un nuovo sito – implementando tantissime nuove features – ed un rebranding completo: una nuova palette di colori molto più accattivante, un nuovo carattere tipografico ed un logo che rendano l’idea di una Walliance più matura, in continua crescita.

Fosse un investitore che decide di iniziare la sua avventura nel real estate oggi, su quali asset class si concentrerebbe?

Sicuramente partirei da piccoli asset residenziali in prime locations con l’obiettivo di aumentare costantemente la numerica di unità sviluppate. Terrei maggiore attenzione ad attività di trading immobiliare così da acquistare a forte sconto unità ed immobili da ristrutturare.

Lei è un giovane imprenditore, ma possiede già una consolidata esperienza professionale. Come ha vissuto questo periodo? Quali sono state le principali difficoltà da affrontare e come le ha gestite? Cosa pensa le possa avere insegnato, imprenditorialmente parlando?

È stato un periodo (e tutt’ora lo è) molto difficile per via delle molteplici incertezze. Considerando tuttavia che “l’incertezza è la condizione perfetta per incitare l’uomo a scoprire le proprie possibilità”, abbiamo avuto modo di lavorare a lungo sul significato degli investimenti immobiliari per Walliance, così da disegnare nuovi prodotti di investimento e funzionalità da offrire al mercato, che presto rilasceremo.
Il nostro team ha lavorato duramente da remoto, rimanendo in costante collegamento quotidiano con gli stakeholders, così da monitorare anche l’andamento delle operazioni di cantiere con la ripresa post-lockdown.
In questo periodo ho certamente imparato a concentrarmi sulle alternative, consapevole che nella vita professionale purtroppo, tante scelte così come in questo contesto, non sono da noi gestibili.

Tornando su Walliance, so che avete in serbo numerose novità per la seconda parte dell’anno. Vuole anticiparci qualcosa?

Walliance sta attraversando un momento di riorganizzazione, necessario in seguito all’incremento della produttività.
Stiamo implementando la nostra struttura aziendale con nuove figure, nuovi prodotti di investimento e un’esperienza utente completamente nuova, pensata per dare la chiara sensazione all’investitore di avere un portafoglio di investimenti immobiliari di livello.
Integreremo poi la nostra struttura con degli Account Manager dedicati agli investitori HNW.
Infatti rilasceremo un piano premium per gli investitori con un portafoglio superiore ai 100k, aggiungeremo nuovi prodotti di investimento nella formula a debito (sia sul mercato italiano che su quello francese), e verrà creato un private fund dedicato ad investitori professionali e istituzionali con dotazione iniziale di 2 milioni di euro. Tutto questo con un occhio che già guarda ai mercati oltreoceano!

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