Smart Working
Business

Quest’azienda pagherà 20mila dollari ai dipendenti che lasceranno le grandi città

Smart Working
(Shutterstock)

Articolo di Elana Lyn Gross pubblicato su Forbes.com

Stripe ha deciso di offrire un bonus del valore di 20 mila dollari a quei dipendenti che accettano di lasciare San Francisco, New York o Seattle. Ma a patto di accettare anche una riduzione delle retribuzioni pari al 10%. Così ha spiegato a Forbes Mike Manning, portavoce della società, la decisione della piattaforma di pagamenti ed e-commerce, l’ultima delle tech company alle prese con la riduzione degli stipendi dei dipendenti che accettano di trasferirsi in città meno costose nell’ambito di politiche aziendali che promuovono il lavoro da remoto, pratica in aumento a causa della pandemia.

Sono 16 in tutto le sedi di Stripe, comprese quelle di San Francisco, New York e Seattle, che rientrano tutte nelle prime posizioni per costo degli affitti di uffici negli Stati Uniti, secondo quanto rilevato dal provider di dati per il real estate PropertyShark.

Stripe conta più di 2.800 dipendenti, ha sempre fatto ricorso al lavoro da remoto e a maggio ha annunciato l’assunzione di almeno 100 ingegneri da remoto, spiegando come i lavoratori da remoto hanno aiutato la compagnia ad essere più vicina ai clienti e a confezionare prodotti su misura.

Stripe si affianca così ad altre tech company che hanno annunciato tagli a quei dipendenti che si spostano in città meno care, comprese le aziende dei social media Facebook e Twitter e quelle di software VMware e ServiceNow, come riportato per prima da Bloomberg.

Se da un lato è sempre maggiore il numero di impiegati che in America starebbe riconsiderando la scelta di abitare in città dove il costo della vita è particolarmente caro, in aumento sono anche le aziende alle prese con il contenimento dei costi degli uffici. Non è una novità invece che ci siano aziende che assumono politiche retributive differenti a seconda del costo della vita nelle diverse aree.

Il portale di offerte di lavoro Hired, ha fatto un sondaggio su 2.300 dipendenti in ambito tech e ha scoperto che il 55% degli intervistati non sarebbe disposto ad accettare una riduzione dello stipendio per lavorare definitivamente da casa. Un sorptendente 90% ritiene che lo stesso lavoro andrebbe retribuito allo stesso modo, a prescindere che si lavori da remoto o meno, ma il 40% è d’accordo con correttivi in base alla residenza.

Più della metà, il 53%, sarebbe d’accordo o molto d’accordo con l’ipotesi di spostarsi in una città dove il costo della vita è inferiore a patto di lavorare permanentemente da casa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .