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Sportitalia, una tv sportiva da Amazon a Google fino ad Android

Sportitalia

Non è un gran momento per le televisioni, in generale, ma lo è ancora di meno per le tv sportive. In questi ultimi anni è stato il segmento più penalizzato dalla crisi e basta andare sulla numerazione sportiva del digitale terrestre per trovare, quasi, il vuoto. La chiusura di Mediaset Premium dopo l’esperimento Champions League, la chiusura di Fox con passaggio di molti giornalisti a Dazn, la brevissima esperienza di RCS con Gazzetta Tv sul 59 del telecomando e adesso si fa sempre più insistente la voce della chiusura di Rai Sport che prima aveva due canali e adesso è presente solo con il 57, che entro dicembre sarebbe vicino alla chiusura.

Al canale 60 c’è Sportitalia che dal 2004 ha forse trovato l’unica chiave per resistere sul mercato nazionale, come unica vera tv sportiva in chiaro. Una reach che oscilla tra 1,4 milioni di spettatori al giorno e i 2 milioni, mesi caldi come quelli estivi, dicembre e gennaio e una seconda serata che dà sempre belle soddisfazioni con il programma di punta con Michele Criscitiello ed Alfredo Pedullà.

Sportitalia, in questi mesi, ha lanciato il progetto digital ed è una delle poche tv ad essere presente oggi su Amazon Firestick, Google Chromecast e sulle Tv Android. Tutte le App di Sportitalia prevedono 11 canali free e l’intera sezione ondemand; app scaricabili gratuitamente.

Per scoprire il nuovo mondo di Sportitalia, abbiamo sentito Michele Criscitiello, amministratore Unico di Italia Sport Communication. “Dire che va tutto bene, in un periodo del genere, significherebbe prendere in giro telespettatori e clienti. La nostra forza è sempre stata la sincerità e la convinzione di ciò che facciamo. Il 2020 è un anno terribile anche per lo sport, con le competizioni ferme per 4 mesi, il mercato auto motive paralizzato per troppo tempo e il decreto dignità che ha bloccato molte

Michele Criscitiello, direttore Sportitalia
Michele Criscitiello, amministratore Unico di Italia Sport Communication

iniziative editoriali. Però piangersi addosso non serve – continua Criscitiello- e nei periodi di crisi abbiamo sempre fatto gli investimenti più grandi. Nel 2014 fu così e anche adesso ci riproviamo. Abbiamo modernizzato tutti i nostri studi, le luci, le macchine e abbiamo creato dei pacchetti per i clienti diretti che oggi stanno avendo grandi soddisfazioni dalla collaborazione con Sportitalia. Perché noi cuciamo l’abito su misura del cliente e non ne facciamo uno che vada bene per tutti. La tabellare è importante ma siamo forti sulle iniziative speciali che curiamo direttamente con Redazione e Produzione del canale. Gli accordi con Google e Amazon ci portano direttamente ad un futuro prossimo ma la vera soddisfazione ci arriva sempre dal digitale terrestre, dove nell’estate del 2019 abbiamo fatto anche il 19% di share con la ICC di Milan, Inter, Juve e Fiorentina. La nostra forza è quella di avere costi bassi e spendiamo poco alla voce diritti. Il nostro format è basato su un giornalismo diverso che oggi in Italia non fa più nessuno. Abbiamo fidelizzato la gente non perché facciamo vedere una partita di cartello, accendi e spegni dopo 90 minuti. Noi ci siamo da 16 anni e tutti i giorni il telespettatore ci trova. Alla lunga questo ha pagato. Ad esempio nessuno sa che la Primavera che trasmettiamo noi su Sportitalia fa il 15% degli ascolti del totale della serie A. Se dovessi dare dei valori, dovrei dire che la primavera vale il 15% del mercato della serie A? Certamente ci sono dei prodotti che funzionano solo sulla tv in chiaro. Siamo la televisione fatta da giovani e rivolta ai giovani e andiamo su tutto il territorio perché chi guarda Sportitalia non sente parlare solo di Juve, Inter e Milan ma anche di Casarano, Taranto e Messina”.

Sportitalia, edita dalla Micri Communication, Prima Tv e Paola De Salvo, moglie di Michele Criscitiello, CEO del gruppo sta per partire anche con un progetto di Sportitalia Entertainment di cui però ancora non si sa molto.

 

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