Se oggi si continua a parlare della forte crescita del canale digitale, i motivi ci sono. La pandemia ha accelerato, infatti, il passaggio allo shopping online e, come conseguenza diretta, la trasformazione digitale delle vendite. I negozi fisici con offerta multicanale hanno trainato buona parte della crescita dell’online dall’inizio del 2020 e, una volta terminata la pandemia, ci si aspetta che il collegamento fra store fisico e digitale sarà ancora più forte e diretto.
Ecco perché la parola chiave per il 2021 sarà agilità: i merchant saranno chiamati a privilegiare un approccio flessibile, reso possibile da una gestione delle vendite centralizzata, multicanale e conveniente. Un approccio che permetta di passare dall’online al mobile o al negozio fisico senza soluzione di continuità, ottenendo il massimo delle performance da ciascun canale di vendita. In che modo? Per molti investire nell’innovazione adottando il commercio unificato potrà rappresentare una vera e propria svolta, già confermata da diversi indicatori di performance dei mesi scorsi. Ad esempio, secondo l’ultima edizione dell’annuale Retail Report di Adyen, oltre il 50% delle aziende che hanno adottato un approccio unificato ha riscontrato transazioni costanti anche durante la pandemia.
Ma di cosa si tratta quando si parla di unified commerce? A ben vedere, è un’evoluzione del tradizionale approccio multicanale che viene però enormemente potenziato dall’utilizzo di una singola piattaforma. Le aziende omnicanale, infatti, offrono già eccellenti esperienze di acquisto ai loro clienti, ma attraverso sistemi che operano dietro le quinte in modo spesso scollegato fra loro. Come conseguenza, la riconciliazione dei pagamenti cross-channel risulta difficile da conseguire e il merchant non si trova in grado di offrire ai clienti una flessibilità totale. Inoltre, implementare modifiche su più canali e regioni risulta estremamente complicato. Tutto questo invece è possibile in modo semplice e ottimizzato nella realtà unificata di una singola piattaforma. Ma non solo. Unified commerce significa anche poter acquisire, attraverso dati di pagamento arricchiti provenienti dai diversi canali, informazioni più dettagliate con cui comprendere come stanno evolvendo le modalità di acquisto nei diversi canali, personalizzare i servizi e promuovere la fidelizzazione. Già di per sé un vantaggio strategico importante ma ancor di più nella situazione in costante evoluzione della pandemia.
All’avanguardia in questo nuovo approccio single-platform è Adyen , azienda che ha unificato l’intera catena dei pagamenti (online, mobile e in-store), mettendo a disposizione dei propri clienti una soluzione unica basata su un’infrastruttura end-to-end che si collega direttamente a Visa, MasterCard e agli altri metodi di pagamento più utilizzati nel mondo. Fondata nel 2006, l’azienda è oggi uno dei giganti mondiali del fintech con clienti globali come Spotify, Uber, eBay, L’Oreal e McDonald’s, e brand del made in Italy quali Benetton, Furla, Brunello Cucinelli, Boggi Milano e Eataly Net. Per capirne la portata basta guardare i suoi numeri: uffici in 20 Paesi, oltre 1.200 dipendenti e circa 5mila clienti in tutto il mondo.
Per avere qualche esempio degli insight che le nuove soluzioni tecnologiche di Adyen sono in grado di offrire ai merchant è sufficiente che pensiate alle svariate diramazioni di una odierna customer journey: quali clienti acquistano online e tornano a fare un secondo acquisto in negozio? quanti fra i clienti del negozio fisico hanno acquistato anche online? quanto si spende in media su ciascun canale? E ancora: quanti clienti abituali si recano in negozio? quali sono i loro metodi di pagamento preferiti? Se i dati di pagamento da tutti i device, canali e marketplace convergono in un’unica piattaforma (come accade appunto con la piattaforma unificata di Adyen), il merchant è in grado di ottenere una panoramica generale ed esaustiva di tutto il percorso. E, cosa più importante, può capire le preferenze di acquisto, come queste mutano in tempo reale e adattare la propria strategia di conseguenza.
Infine, ultimo aspetto ma non per importanza, i dati di pagamento sono una risorsa fondamentale anche per contrastare le frodi: analizzando i dati di pagamento con soluzioni come Adyen revenue protect, che utilizza la tecnologia di apprendimento automatico, è infatti possibile riconoscere informazioni su comportamento e abitudini dei consumatori, fondamentali per distinguere un falso positivo da una frode vera e propria. Ne beneficia l’esperienza del cliente, che non rischia che una transazione perfettamente valida gli venga rifiutata (con conseguente frustrazione e magari abbandono dell’acquisto), ma anche il merchant, che vede impediti i tentativi di truffa.
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