Proseguono i piani della startup californiana Faraday Future per produrre veicoli elettrici in Cina. Secondo indiscrezioni non confermate dalla società, l’intenzione sarebbe di aprire uno stabilimento in una “città di primo livello”, con una capacità iniziale di oltre 100mila veicoli all’anno. All’impianto sarà affiancato in un secondo momento un centro di ricerca. L’azienda ha da poco siglato un accordo di collaborazione con Zhejiang Geely holding group. Riceverà supporto tecnologico e ingegneristico ed esplorerà la possibilità di utilizzare i servizi di produzione Oem forniti dalla joint venture tra Foxconn e Geely.
Geely fornirebbe anche ingegneria e tecnologie per auto intelligenti, comprese le funzionalità di guida autonoma. Nel contempo il più grande gruppo automobilistico privato cinese diventerà azionista (di minoranza) di Faraday Future, nell’ottica dell’annunciata aggregazione tra la start-up californiana e il fondo Property solutions acquisition corporation.
Quando arriverà la Faraday Future FF91
Faraday Future afferma che la sua ammiraglia FF91, originariamente presentata in grande stile al Ces nel gennaio 2017, è destinata al lancio entro dodici mesi dalla chiusura della fusione. Le specifiche della FF91, compresi i 1.050 Cv e i 2,4 secondi per scattare da 0 a 100 km/h, sono ora meno clamorosi di quanto apparissero all’epoca, tra tante startup di veicoli elettrici con prestazioni simili. Ciò che la contraddistingue rimane lo stile. Faraday Future preventiva sedili a gravità zero con modalità spa e interni che ha perfezionato nel 2019, attorno al concetto di “terzo spazio abitativo Internet”. Il piano di sviluppo di Faraday Future prevederebbe la vendita di più di 400mila unità nei prossimi cinque anni, anche se ciò richiederà molti passaggi oltre al semplice rilancio dello sviluppo e della produzione.
Dalla fondazione, datata 2014, Faraday Future ha avuto una storia travagliata, per via delle vicissitudini del suo fondatore, l’uomo d’affari cinese Jia Yueting, un tempo pubblicizzato dai media come la risposta asiatica a Elon Musk per le sue ambizioni nel settore automobilistico.
Al momento dell’annuncio della FF91, la società aveva intenzione di lanciarla nel 2019. Tuttavia, ha rimandato più volte la produzione a causa di una serie di problemi economici. Dopo aver presentato dichiarazione di fallimento personale, il fondatore si è dimesso da amministratore delegato nel 2019. L’azienda è rimasta quindi in bilico tra conti in rosso e nuovi investitori. All’inizio di questo mese ha annunciato una nuova raccolta fondi e l’inizio della produzione per la FF91 in circa un anno, o una volta raggiunto il nuovo obiettivo di finanziamento.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .