Articolo tratto dal numero di marzo 2021 di Forbes Italia. Abbonati!
Capita di rado di provare una vettura quando è ancora in fase di sviluppo. Seppure la primavera, il momento del lancio ufficiale, sia ormai vicina, l’ultima messa a punto della Maserati MC20 è ancora work in progress. Portare una super sportiva in pista quando è ancora allo stato prototipale è l’occasione per scoprire perché la MC20 rappresenterà una svolta epocale per il marchio del Tridente, come annunciato il 9 settembre in occasione della pluripremiata presentazione MMXX New Era a Modena. Da oltre 110 anni, eleganza, stile, sportività e un sound unico hanno fatto delle Maserati delle vere e proprie icone italiane dell’Automobile. La MC20 non fa eccezione. La coupé due posti secchi con le portiere che si aprono a farfalla, segna la rinascita del marchio modenese. La MC20 sfoggia una linea invidiabile anche per le più blasonate sportive sul mercato con il nuovo logo bianco-blu che fa bella mostra sul lungo cofano basso. 467 centimetri di bellezza plastica che celano soluzioni tecniche funzionali ad alte prestazioni.
Merito di un telaio interamente in carbonio e materiali compositi per un peso complessivo di 1.470 kg, una meccanica sopraffina e del migliore motore V6 al mondo. Il Nettuno – così è stato battezzato in onore del dio del mare che impugna il Tridente – è un capolavoro ingegneristico che spinge la MC20 oltre i confini delle granturismo facendone di diritto una supercar. Zero-cento in meno di tre secondi e 325 km/h di velocità massima sono i dati più significativi della cifra tecnologica del V6 di 90° biturbo interamente sviluppato e prodotto a Modena. Il sistema di alimentazione con pre-camera di combustione e due candele per cilindro (brevettato, di derivazione dalla Formula 1) ha permesso di ottenere la potenza specifica più alta mai raggiunta per una vettura di serie: ben 210 cavalli/litro. La spinta dei 630 Cv del Nettuno è poderosa e costante fino al regime di potenza massima fissato a 7.500 giri/min grazie all’esuberante coppia massima di 730 Nm disponibile già a partire da tremila giri/min. Il cambio a doppia frizione in bagno d’olio a otto rapporti è molto veloce, senza mai essere brutale, anche selezionando la modalità di guida ‘Corsa’, come abbiamo fatto in pista sul Green Circuit di Modena. Lo sterzo elettrico è stato tarato alla perfezione per regalare un feeling preciso e puntuale che permette un inserimento in curva da formula, senza sottosterzo.
Esagerando con la velocità di ingresso si può dosare la frenata fino alla corda per accompagnare le ruote nel disegno della curva perfetta con il retrotreno che sembra scorrere sui binari anche grazie agli pneumatici Bridgestone Potenza Sport da 305 mm al posteriore appositamente sviluppati per la MC20. Le accelerazioni laterali superano 1,2 G senza che la vettura si scomponga minimamente, ma se si anticipa troppo l’uscita andando pesantemente sul gas, il sovrasterzo è progressivo e facilmente controllabile per un ‘gusto’ – come dicono da queste parti – che stampa un sorriso indelebile sul volto del guidatore. Il telaio rigido e leggero, le sospensioni a quadrilateri sovrapposti e gli ammortizzatori a doppia camera mantengono l’assetto perfetto per andare forte. Sul breve rettilineo d’arrivo di Modena si raggiungono comodamente i 210 km/h in una progressione esaltante con la colonna sonora del V6 che suona una sinfonia idilliaca. Dopo aver apprezzato in pista le qualità dinamiche da vera purosangue, si potrebbe pensare che la MC20 non sia adatta all’uso quotidiano. Niente di più sbagliato. Inserendo la modalità GT sembra di viaggiare su un comodo Suv, anche con il fondoschiena a pochi centimetri dall’asfalto. L’angolo di 90° tra le due bancate del motore ha permesso di abbassare il baricentro della MC20 di 3 cm, a tutto vantaggio della sportività. Lo sterzo è esente da qualsiasi influenza della dinamica di guida e risulta sempre centrato e reattivo.
Le sospensioni assorbono le asperità del fondo stradale meglio delle dirette concorrenti e i sedili, appositamente sviluppati da Sabelt per Maserati, sono comodi anche sui lunghi trasferimenti. Il cambio automatico a doppia frizione è rapido, ma sempre docile e il motore gira sornione a bassi regimi anche a velocità superiori a quelle consentite dal codice della strada. Ma basta affondare il piede sull’acceleratore per vedere schizzare la MC20 a velocità da Autobhan tedesche con una spinta poderosa e un’accelerazione costante che ti schiaccia nel sedile. Compromesso tra sportività e granturismo? Nient’affatto. La MC20 è estrema per prestazioni e comfort: due auto in una. E che auto. La prova al simulatore dell’Innovation Lab Maserati, uno dei più avanzati al mondo, non rende giustizia al gran lavoro di tecnici e collaudatori. Soltanto mettendosi al volante si può apprezzarne le straordinarie qualità. Eppure il 90% dello sviluppo della MC20 è avvenuto proprio al simulatore, non tanto per accorciare i tempi, quanto per ottimizzare la qualità di tutte le soluzioni scelte potendo provare – in tempi e modi impensabili nel mondo reale – innumerevoli varianti di sospensioni, gomme, differenziali, tarature dell’elettronica e chi più ne ha più ne metta. “Quando mi è stato affidato il progetto della MC20”, confessa Federico Landini, vehicle line executive sport vehicles di Maserati, “mi sono commosso. Non capita spesso di poter sviluppare da zero una vettura che segnerà la storia unltracentenaria di un marchio di prestigio come Maserati. Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi prestazionali mi è stata data carta bianca e ho potuto realizzare l’auto dei miei sogni”.
Ogni particolare della MC20 è stato pensato per assolvere a una funzione. Le portiere che si aprono verso l’alto, a farfalla, oltre a generare un indubbio effetto scenografico, permettono un accesso all’abitacolo molto agevole per una supercar; il telaio in carbonio prodotto dalla Adler in un pezzo unico è il più grande mai realizzato; l’angolo di 90° del Nettuno permette di ottimizzare i pesi, abbassa il baricentro della vettura e permette un rapporto peso potenza di soli 2,33 kg/Cv; le canalizzazioni dell’aria sotto i brancardi delle portiere permettono di raffreddare le turbine che possono girare a 2,9 bar di pressione e allo stesso tempo permettono di generare fino a 100 kg di portanza oltre i 200 km/h, equamente distribuita sui due assi e senza ricorrere a spoiler e ali mobili. La produzione è appena cominciata a Modena e le prenotazioni fioccano già. Nonostante un prezzo di listino di 216mila euro, i tempi di attesa ordinandola adesso portano già a consegne nel 2022. Non c’è da stupirsi visto il risultato estetico e dinamico che abbiamo potuto toccare con mano. Provare per credere. Intanto prosegue lo sviluppo della motorizzazione 100% elettrica che promette prestazioni altrettanto esaltanti, anche grazie alla trazione integrale e soluzioni tecniche all’avanguardia. D’altra parte, non ci potremmo aspettare niente di meno da Maserati.
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